Centro ascolto Alzheimer Istituito il nuovo servizio
In Italia le persone affette da questa patologia degenerativa sono quasi 700 mila, e si stima che tra trent'anni (con l'allungamento della vita media), saranno 3 milioni gli anziani bisognosi d'assistenza continua. Dati e prospettive sono all'attenzione dell'azienda pubblica di servizi alla persona «Santo Spirito Fondazione Montel» che gestisce le due strutture protette (Rsa) di via Pive e via Marconi a Pergine, che sta ora implementando i suoi servizi diurni di consulenza e sostegno alle famiglie, grazie alla collaborazione con le associazioni ed il volontariato locale.
«Attualmente oltre il 50% dei pazienti ricoverati nelle nostre strutture (223 posti letto e 20 presso il centro diurno) è totalmente dipendente, ed il 16% presenta gravi problemi comportamentali - spiega il direttore dell'Apsp Santo Spirito Giovanni Bertoldi -; il 69,37% degli ospiti anziani (età media 83,2 anni) presenta patologie legate al sistema nervoso, che per il 26% sono forme di demenza senile e nel 20% dei casi ictus cerebri e altri disturbi depressivi gravi».
Le due Rsa perginesi offrono già oggi 12 posti per pazienti con forme di Alzheimer (più due posti al centro diurno), e recentemente sono stati avviati i lavori per la creazione del nuovo nucleo Alzheimer in via Marconi (12 posti).
«Una malattia degenerativa che si può combattere efficacemente (anche se non arrestare) attraverso un'attenta azione di prevenzione, conoscenza ed informazione rivolta alle famiglie dei pazienti anziani - spiega il direttore Bertoldi - accanto allo sportello di consulenza psicologica (oltre 30 casi seguiti nel 2015 con 12 accessi eterni) parte ora un nuovo servizio dedicato alle persone colpite da demenza senile e alle loro famiglie per valorizzare e tutelare le risorse personali, avviare la selezione e ricerca di assistenti familiari privati, dare un sostegno e una prima formazione ai familiari nel loro ruolo di caregiver».
Il «Centro di ascolto Alzheimer» istituito alla Rsa di Pergine si avvale del contributo di "Cooperazione Reciproca Pergine" e punta a mettere in rete servizi, personale e famiglie che si prendono cura dei malati di Alzheimer e colpiti di demenza (i dettagli saranno presentati in settimana).
«La vita sedentaria, l'alimentazione non sempre corretta, forme di stress o malattia sono alla base della demenza e degenerazione senile, patologia che si presenta in forme e tempi molto diversi - conclude Giovanni Bertoldi - per la prevenzione serve una diagnosi attenta fatta dal medico di base e da specialisti, ma anche delle prassi di sostegno avviate dalle famiglie (accanto ad eventuali cure farmacologiche). È importante coinvolgere sempre più le famiglie, e chi vive accanto all'anziano, per migliorare la qualità della vita e del sostegno, e rinviare il più possibile l'ospedalizzazione e i costi che ciò comporta».