Schützen poco «democratici» Semaforo rosso dalla Provincia
Non ha uno statuto abbastanza democratico, la Schützenkompanie «Domenico Santuari di Pinè-Sover», con sede a Bedollo. Per questo, pochi giorni fa, il Servizio politiche sociali le ha negato l’iscrizione al registro delle «associazioni di promozione sociale».
La compagnia degli Schützen dell’altopiano aveva presentato la domanda il 5 aprile 2016: l’iscrizione al registro comporta diversi vantaggi, tra cui la possibilità di accedere a contributi di vario tipo.
Ma il servizio provinciale ha dovuto rilevare, analizzando la richiesta, «la non conformità dello statuto alla normativa vigente, in particolare per quanto concerne la democraticità e l’assenza di scopo di lucro dell’associazione».
Nello specifico, alla Schutzenkompanie è stata contestata la mancata indicazione dei criteri di ammissione dei soci juniores e delle vivandiere, dei diritti e doveri che devono valere per tutti i soci (e non solo per quelli attivi), la mancata previsione che la gestione dell’associazione deve essere ispirata ai principi della partecipazione democratica, comprendendo la parità di trattamento dei soci, il divieto di riservare l’accesso alle cariche solo a determinate categorie di soci e il divieto di attribuire un peso maggiore al voto di chi ricopre determinate cariche sociali.
Inoltre, nello statuto mancano sia la previsione del divieto di distribuzione degli utili e avanzi di gestione sia l’obbligo, di reinvestire l’avanzo in attività istituzionali. Insomma, uno statuto molto lontano da quanto prescritto: per le controdeduzioni della Compagnia ed eventuali correzioni il Servizio aveva fissato, il 30 maggio, un termine di 10 giorni, prorogato poi di altri 10.
Ma la regolarizzazione non è arrivata e la domanda è stata dunque respinta.