Mochena, fermata pericolosa: protestano gli autisti delle corriere
Presidio degli autisti di Trentino Trasporti, per protestare contro la pericolosità della fermata alla Mochena (Civezzano) lungo la Valsugana
Non sono più disposti a correre rischi, gli autisti di Trentino Trasporti: e per questo stamattina una trentina di loro, appartenente a tutte le sigle sindacali (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil-Trasporti, Faisa-Cisal e Orsat), libero dal lavoro, ha inscenato un presidio con conferenza stampa alla fermata della «Mochena», posta lungo la statale 47 della Valsugana in direzione Trento, dopo lo svincolo per Civezzano. Senza provocare disagi alla circolazione né ai passeggeri delle corriere in transito, gli autisti hanno denunciato una situazione insostenible per la sua pericolosità, che riguarda almeno un centinaio di lavoratori in servizio lungo la linea.
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«Sono dieci anni - dicono i delegati sindacali - che denunciamo i rischi legati a quella fermata. Spesso, soprattutto la mattina presto, la troviamo occupata da autotreni o autovetture che si fermano per andare al bar annesso. Ma se c’è un camion in sosta, siamo costretti a saltare lo stop perché non abbiamo lo spazio sufficiente per entrare e perché non possiamo certo fermarci sulla statale».
Ma il problema non è solo l’ingresso: «È anche l’uscita - spiegano gli autisti mobilitati -: non essendoci alcuno spazio di accelerazione, le corriere si immettono sulla statale a una velocità ridottissima, rischiando di provocare incidenti perché chi arriva dalla Valsugana o da Civezzano va a velocità molto più alte».
Inoltre, l’immissione dalle Sille è a breve distanza e gli automobilisti - costretti a guardare nello specchietto retrovisore prima di immettersi sulla statale - spesso non vedono i mezzi che escono dalla Mochena se non all’ultimo secondo. «Quando siamo alla guida dei pullman autoarticolati, lunghi 18 metri, ripartendo siamo costretti a invadere parte della corsia di sorpasso, aggiungendo rischi a rischi».
Se finora non è accaduto nulla di grave, la situazione non può più essere tollerata: «Il traffico aumenta e i pericoli pure».
Dunque, quali soluzioni sono ipotizzabili?
«Va detto che già dieci anni fa la Provincia aveva predisposto un progetto per adeguare la fermata, poi abbandonato per la sua complessità. Nel 2013 è stato predisposto un altro progetto, più semplice: spostare la fermata della Mochena costruendo una piccola variante alla strada che scende dalle Sille, dove esiste uno spazio che potrebbe essere attrezzato e collegato alla fermata attuale tramite un marciapiede, per consentire ai pedoni di usare il sottopasso alla statale per prendere le coincidenze esistenti».
I sindacati e i lavoratori puntano dunque a sensibilizzare la Provincia, affinché faccia in fretta: «Noi il pericolo lo percepiamo chiaramente: se le cose peggiorano, saremo costretti a rifiutarci di servire la Mochena».
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