Cacciatori, 1.280 uscite in un anno
Non si ferma l’impegno dei cacciatori di Pergine per ridurre la presenza sul territorio comunale dei cinghiali, specie faunistica non autoctona e spesso in grado di arrecare gravi danni a colture e sottobosco. Nel 2017 sono state ben 1.280 le uscite effettuate dai cacciatori della Riserva di Pergine (60 quelli autorizzati con apposita licenza sui 117 soci attuali): 315 nel periodo estivo, 776 nel periodo autunnale e 189 in concomitanza con battute di caccia per altri ungulati (erano state 853 nel 2016).
Questo uno dei dati forniti nell’assemblea annuale della Riserva dei cacciatori di Pergine tenuta mercoledì sera alla presenza del Rettore Giuliano Andreatta, del segretario Gerardo Lazzeri, del vicepresidente provinciale Matteo Rensi e del presidente della Consulta Andrea Fontanari. Assemblea aperta dal ricordo dei soci scomparsi nel 2017 Marcellino Valgoi e Dario Lazzeri, e dall’introduzione della veterinaria Sara Andreatta su conservazione, rischi e buone pratiche nel consumo di carne di cervidi e selvaggina. L’attività venatoria dell’ultimo anno, svolta senza particolari irregolarità o sanzioni, ha visto l’abbattimento di tutti gli ungulati assegnati (un camoscio, 4 cervi e 54 caprioli, tra cui 30 maschi e 24 femmine). In crescita l’abbattimento dei capi di cinghiale con 32 catture (16 nel 2016), di cui 25 sulle pendici della Marzola e a destra della statale 47 della Valsugana, e 7 nella zona del Compet e ai piedi della Panarotta (con un capo rinvenuto morto in zona Canzane).
«La popolazione stanziale dei cinghiali è in continua crescita. ma in questo periodo invernale appare meno attiva e visibile - spiega il rettore Giuliano Andreatta - difficile quantizzare il loro numero, ma sono evidenti i danni a colture, sottobosco e aree prative anche a sinistra della statale della Valsugana, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto l’allargamento della caccia di controllo al cinghiale a tutta la Riserva, compresa la zona della Panarotta prima esclusa».
Argomento al centro della prossima Sessione Forestale del territorio di Pergine e della Valle dei Mòcheni prevista giovedì 22 febbraio a Frassilongo: «I soci hanno deliberato a maggioranza l’aumento di 30 euro delle quote sociali per il 2017 (363 euro per i cacciatori con cane, 353 euro senza cane e 286 euro per chi ha un’assicurazione propria) - conferma Andreatta - i costi per la gestione della cella frigo e altre utenze sono in continua crescita, e non avremmo a disposizione gli introiti della mostra dei trofei, quest’anno si terrà a Riva del Garda il 24-25 marzo».
La Riserva cacciatori Pergine, come ha spiegato il segretario Gerardo Lazzeri, chiude il 2017 con un bilancio di 45 mila euro (in gran parte riversati alla federazione provinciale) e un avanzo di 1.500 euro: «Gli investimenti e rinvenimenti di ungulati morti sono in calo (33 caprioli nel 2017) - ha concluso il Rettore Andreatta - visto che la Provincia non paga più i danni alle macchine, è consigliabile un’integrazione all’assicurazione Rcs auto per chi frequenta il bosco o le strade di campagna».