Piné, al lavoro per il ripristino ambientale
Primi incontri e passi concreti per avviare la rimozione degli schianti e il ripristino ambientale sul territorio di Baselga. A distanza di poco più di quattro mesi da fine ottobre, quando nell'arco di poche ore delle fortissime raffiche di vento causarono la caduta di migliaia di alberi su 300 ettari di bosco nel solo Pinetano, si stanno susseguendo gli incontri tra Comune, Amministrazioni separate usi civici (Asuc) e proprietari privati delle aree boschive più colpite e di maggior pregio ambientale e turistico.
«Grazie all'intervento dei mezzi specializzati di una ditta austriaca, nell'arco di 10-15 giorni saranno riaperte a pedoni e ciclisti le passeggiate attorno al lago di Serraia (parte dei sentieri sono agibili, ma non ancora in piena sicurezza) - spiega l'assessore comunale all'ambiente Bruno Grisenti -. In questi giorni si sono avuti vari incontri con le Asuc e i proprietari delle zone dei dossi di Miola, Faida e Vigo. È emersa la volontà di affidare a un unico soggetto (le Asuc) la regia complessiva per rimuovere gli schianti, indire le aste (gara pubblica o licitazione privata), e coordinare le operazioni di messa in sicurezza di sentieri e sottobosco».
Più complesso l'intervento nell'ampia pineta di Bedolpian, dove frazioni titolari delle particelle boschive hanno affidato la regia all'Asuc di Rizzolaga (ente capofila). «In via preliminare va ripristinata la viabilità forestale sul versante di Bedolpian-Ceramont consentendo l'accesso a mezzi pesanti dalla località Cialini sopra il lago di Piazze - conferma Bruno Grisenti -; solo successivamente si potranno avviare gli interventi di esbosco, pianificando anche dove collocare e stoccare il legname (oltre 150 mila mc)».
Attività di coordinamento e sinergia che vede in prima linea il Comune di Baselga: «Il nostro Comune non è titolare di aree boschive, ma di fronte a tale calamità non si è tirato indietro e ha cercato di far dialogare Asuc, privati, stazione forestale e servizi provinciali - conclude l'assessore Bruno Grisenti -. Purtroppo, finora non abbiamo potuto contare sulle più volte promesse risorse provinciali (esclusi gli interventi di somma urgenza). È necessario invece pensare sin da ora a un piano di ripristino complessivo, indicando gli interventi previsti sul territorio. Se gran parte del legname caduto potrà essere rimosso entro fine anno, serviranno decenni per riportare le nostre pinete alla loro originale immagine e valenza promozionale e turistica: un'operazione impossibile senza precise risorse e piani provinciali».