Piné: la Capannina chiusa per due anni causa lavori boschivi la protesta dei due titolari
Resterà chiuso a lungo il bar ristorante «La Capannina», tipico locale alpino nella pineta di Bedolpian, a ridosso del campo sportivo «Mille Pini». Riaperto da poco più di un mese, dopo gli schianti causati dalla tempesta «Vaia» di fine ottobre (nel solo Pinetano sono caduti a terra oltre 150 ettari di bosco e circa 80 mila metri cubi di legname sul versante Bedolpian-Ceramont ndr), il locale dovrà essere nuovamente chiuso per consentire l’esecuzione in piena sicurezza dei lavori di esbosco nell’area da parte della ditta boschiva, che si è aggiudicata l’asta per un importo complessivo di 1,58 milioni di euro. «Siamo consapevoli della delicatezza dell’intervento, e delle misure di sicurezza necessarie nell’area di cantiere, dove operano dei macchinari del tutto speciali - spiega Giacomo Anesi che con Davide Giovannini gestisce da due anni La Capannina immobile di proprietà dell’Asuc di Baselga - ma perché, dopo aver consentito ad aprile la riapertura del locale che non ha subito gravi danni, ci viene ora imposta una lunga chiusura estiva dell’unica struttura ricettiva della località: un prezioso punto d’appoggio per turisti e residenti che frequentano la pineta. Paghiamo i ritardi nell’avvio dell’esbosco nell’area attigua al bar-ristorante (il capitolato d’asta prevedeva l’intervento prioritario in una zona di 100 metri attorno al locale e al campo sportivo), mentre è stato impossibile confrontarci e trovare una soluzione con l’Asuc di Baselga, alla quale ora chiediamo il rimborso del canone di locazione annuale ed i mancati guadagni». Oltre alla chiusura de «La Capannina» sembra intenzione dell’Asuc chiudere al traffico anche la strada che sale dalla frazione di Ricaldo, ma ogni decisione è rimandata alla prossima riunione del Comitato, chiamato a designare anche il nuovo presidente e capofrazione, dopo le elezioni del 8 aprile. «Siamo in presenza di una calamità naturale imprevedibile e mai successa negli ultimi 150 anni - spiega l’assessore comunale all’ambiente Bruno Grisenti - Non entro nel merito dei rapporti tra Asuc e gestori del locale, ma qualche sacrificio va fatto da parte di tutti per ripristinare e recuperare a pieno il nostro territorio. A breve in un incontro pubblico illustreremo la situazione delle passeggiate del lago di Serraia (ancora chiuse a bici e pedoni). Senza precise normative e risorse provinciali l’azione di recupero e messa in sicurezza del versante spetta ai privati titolari della particelle boschive del Doss del Lago».