Cresce il numero dei cinghiali Abbattuti 71 animali
Cresce ancora il numero dei cinghiali presenti, ed in parte catturati, nella sezione cacciatori di Pergine con ben 71 animali abbattuti nell’ultima stagione venatoria (erano stati 42 l’anno prima).
Questo uno dei dati più rilevanti contenuti nella relazione annuale del rettore Giuliano Andreatta, che verrà presentata ai soci cacciatori (attualmente sono 116) nel corso dell’assemblea annuale prevista per venerdì 24 gennaio alle 20 presso il centro servizi di viale dell’Industria a Pergine.
Un’assemblea importante che prevede anche l’elezione del nuovo rettore, consiglio direttivo e revisori dei conti (gran parte dei membri ricandidano), oltre all’approvazione della relazione annuale, del bilancio consuntivo e preventivo.
«E’ stata un’annata venatoria sicuramente positiva con la cattura di oltre 71 cinghiali, con 30 abbattimenti nel periodo primaverile e 41 in autunno - conferma il rettore Andreatta - oltre 40 esemplari sono stati abbattuti sulle pendici della Marzola e il resto ai piedi della Panarotta in località Canzane. Cresce anche il numero dei nostri soci, ora sono circa 90, che ha sostenuto il corso e l’esame per ottenere l’apposito patentino per la cattura dei cinghiali».
Dati che confermano la sempre maggiore presenza e diffusione del cinghiale in Alta Valsugana, specie faunistica non autoctona e spesso responsabile di danni ad agricoltura, sottobosco e aree naturali, visto che si sono avute oltre 25 catture nella riserva di caccia di Levico, una decina in Val dei Mocheni ed Altopiano della Vigolana, e circa 500 esemplari abbattuti in tutto il Trentino. «Quasi tutti gli ungulati assegnati alla nostra sezione sono stati catturati in una stagione venatoria dove non sono state elevate sanzioni o rilevate irregolarità - precisa ancora Giuliano Andreatta - ciò ha portato alla cattura di 31 caprioli (sui 35 assegnati), 24 femmine, un cervo adulto e tre piccoli, e camosci e un gallo forcello, tutti regolarmente segnali al servizio provinciale foreste e fauna». Preoccupa anche l’elevato numero di capi rinvenuti morti su strade e sentieri della sezione perginese. «Sono stati rinvenuti 54 animali morti, con 23 esemplari deceduti dopo poco tempo (tre cervi, un cinghiale e 19 caprioli), ed il rinvenimento di altre 31 carcasse di capriolo (41 i rinvenimenti nel 2018) - spiega il rettore Andreatta - ciò può essere dovuto a varie cause (freddo invernale, malattie e tempesta Vaia), anche se aumenta il numero degli animali rimasti feriti dopo scontri con automobili o mezzi agricoli». Dopo 5 anni come rettore è tempo di bilanci.
«E’ stata un’esperienza positiva e che mi ha permesso di conoscere meglio il nostro territorio e le varie problematiche ambientali e faunistiche - conclude Andreatta - l’intenzione è quella di ricandidarmi per un nuovo mandato, anche se l’ultima parola spetterà ai soci. Purtroppo si assiste alla continua contrazione del numero di soci e cacciatori attivi, mentre aumenta l’età media. Il 2020 sarà un anno importante in quanto il 26 febbraio è previsto il rinnovo della Consulta Alta Valsugana e l’8 marzo dei vari organi dell’associazione trentina cacciatori».