Quattro roghi, una sola mano: intorno a Pergine è caccia al piromane
Le fiamme sono divampate sempre alla stessa ora, in luoghi isolati, nel bosco. Non ci sono più dubbi sulla «firma», l’ispettore Oberosler: «Erano trent’anni che non si vedeva una cosa così»
VALLE DEI MOCHENI - Sono proseguite anche ieri le operazioni di bonifica dell'incendio scoppiato nel pomeriggio di mercoledì nei boschi della Tingherla, sopra Roveda, nel territorio comunale di Frassilongo.Le fiamme si sono estese con un fronte di circa 700 metri per 300 metri di larghezza, per 3 ettari complessivi di bosco e zone schiantate da Vaia andate in fumo: una cinquantina di vigili del fuoco dei corpi della zona (Frassilongo, Fierozzo, Sant'Orsola, Pergine, Bedollo e Caldonazzo) impegnati nelle operazioni di spegnimento, con anche ben 130 lanci d'acqua dell'elicottero (che si riforniva da un vascone allestito a Roveda), e molti automezzi tra autobotti e carrelli per incendi boschivi portatisi sul posto.I pompieri volontari, inoltre, durante tutta la notte fra mercoledì e giovedì si sono alternati in turni di sorveglianza, intervenendo per spegnere dei focolai residui che rischiavano di far ripartire l'incendio attorno alle 3 di notte; l'elicottero ieri mattina ha effettuato un'altra ventina di lanci d'acqua.
È stato questo l'ultimo episodio di una serie di incendi boschivi che stanno interessando l'Alta Valsugana: martedì 16 marzo ad andare in fiamme è stata una porzione di bosco a valle di Tenna; sabato 20 marzo a bruciare è stato il bosco lungo la strada provinciale 11 per Vetriolo; lunedì 22 marzo un altro rogo, con due focolai distinti, si è sviluppato in località Massenza, sopra Madrano; mercoledì, per l'appunto, l'ultimo episodio in Valle dei Mocheni. Pochi i dubbi, ormai, che dietro questi roghi possa esserci un'unica mano, che trova compiacimento nell'appiccare incendi.
Le indagini sono in corso.Tutti gli incendi sono accomunati dall'orario pomeridiano in cui si sviluppano, dalla vicinanza a delle strade nel punto in cui partono le fiamme e dal grande impegno richiesto ai vigili del fuoco volontari che, grazie alla rapidità di intervento ed al lavoro di squadra con i corpi vicini, sono sempre riusciti a contenere e spegnere le fiamme in tempi relativamente brevi.
«Erano trent'anni – spiega l'ispettore distrettuale Mauro Oberosler - che non si assisteva ad una serie così ravvicinata di interventi complessi e che danno un gran lavoro ai corpi, tanto che nel tempo stava andando perso il bagaglio di conoscenze e di capacità nell'affrontare gli incendi boschivi, soprattutto per le ultime generazioni di vigili del fuoco entrate in servizio. Negli anni anche i mezzi si sono ingranditi, con il rischio che per luoghi impervi non risultino adatti. Fortunatamente la grande coesione e professionalità anche di questi giorni è risultata ancora una volta vincente».