Pergine piange Minuccia Doronzo, morta a soli 46 anni: mitica allenatrice di pallavolo in tante società trentine
E’ deceduta per una malattia a Rimini, dove si era trasferita: tre lauree, una vita dedicata allo sport, con il marito Francesco Cardamone
PERGINE. C'è grande cordoglio in tutta l'Alta Valsugana per la prematura scomparsa di Minuccia Valeria Doronzo, a soli 46 anni: la donna ha chiuso per sempre i suoi occhi a causa di una malattia a pochi giorni dal quarantasettesimo compleanno.
La morte è avvenuta a Rimini, dove si era da poco trasferita con tutta la famiglia, cittadina dove conobbe il marito Francesco. Ma Minuccia era un volto notissimo dello sport dell'Alta Valsugana per la sua lunga attività di allenatrice di pallavolo, crescendo letteralmente schiere di giovani atlete.
Di origini lucchesi, trascorse la giovinezza al sud Italia, mostrando fin da subito la sua attitudine e passione per la pallavolo giocando come palleggiatrice in serie D a Barletta, poi in serie C disputando i campionati federali con due società e allenandosi in serie B con la Sirio, poi ancora in D a Pesaro e a Rimini, con diverse società del territorio.
A Rimini, sulla riviera emiliana, conobbe il marito, Francesco Cardamone, a sua volta molto conosciuto in Alta Valsugana in quanto allenatore del Gs Valsugana Trentino.
Il trasferimento di Minuccia a Pergine avvenne dopo il matrimonio e dopo che il marito aveva ottenuto la cattedra di insegnante di educazione fisica in Trentino, dove ha potuto mettere a frutto la sua passione per la pallavolo allenando per l'Alta Valsugana Volley, la Lakes Levico-Caldonazzo, la New Sport e nell'ultimo periodo la Basilisco-Rotalvolley di Mezzocorona, dove milita anche la figlia Gaia.
Minuccia era allenatore di pallavolo di secondo grado e allenatore nazionale di Beach volley, ma fra gli altri titoli ad Urbino aveva ottenuto la laurea quadriennale in Economia, Laurea in Marketing, e a Trento quella in Sociologia; durante il Covid aveva ottenuto la laurea specialistica in Scienze Motorie e Management dello Sport, ottenendo la qualifica di professoressa di educazione fisica.
Una tenacia ed una perseveranza che l'hanno sempre contraddistinta, tanto nello sport quanto nella lotta contro la malattia, mostrando al tempo stesso anche molta umiltà e semplicità, avendo come fari solo coerenza etica e sportiva: valori condivisi assieme al marito.Immediate le reazioni, anche in Trentino, alla notizia della scomparsa di Minuccia: il comitato regionale della Fipav, la Federazione italiana della pallavolo, ricordando Minuccia che "per molti anni ha allenato in molte delle nostre società trasmettendo a tante ragazze e ragazzi la sua passione per la pallavolo".Profondo il cordoglio delle squadre, come ad esempio l'Alta Valsugana Volley e l'ex presidente Dario Alessandrini sotto cui ha militato Minuccia: «Sapevamo della sua lotta contro la malattia - dice Alessandrini- ma la notizia della sua morte è stato un fulmine a ciel sereno. È sempre stata battagliera nell'affrontarla, così come ha sempre messo cuore in ogni cosa, soprattutto nell'allenare».Minuccia lascia, oltre al marito e alla figlia, il papà Pasquale, la mamma Tina, i fratelli Aldo e Francesco e le rispettive famiglie. Il funerale si svolgerà domani alle 9 a Rimini, nella chiesa Regina Pacis.