Pergine: i “furbi” sui parcheggi dei disabili, esplode la rabbia
Flavio Girardi, presidente del Gs Periscopio, associazione nata a ottobre 2004 dalla passione di alcuni volontari, per promuovere l'attività sportiva fra le persone affette da handicap psicomotorio: “”e si fa notare al trasgressore che non potrebbe parcheggiare così, non è raro che ci venga mostrato il dito medio o partano invettive”
PERGINE. Non solo il trasporto pubblico (in Valsugana, ma più in generale in Trentino) è poco accessibile per le persone disabili, come si evidenziava su questa pagina domenica, con un reportage lungo la ferrovia della Valsugana. Anche coloro che si muovono in autonomia con le proprie automobili, appositamente configurate per le varie necessità, incorrono in problemi fastidiosi a dir poco. Lo spiega ad esempio Flavio Girardi, presidente del Gs Periscopio, associazione nata a ottobre 2004 dalla passione di alcuni volontari, per promuovere l'attività sportiva fra le persone affette da handicap psicomotorio (principalmente con la handbike, ma non solo) e porsi come ente facilitatore all'inizio del percorso sportivo.
Girardi sottolinea infatti che a Pergine «i parcheggi per disabili sono spesso occupati da automobili non autorizzate. Questo accade specialmente al sabato, in occasione del mercato» anche se comunque, negli altri giorni, questa "moda" è presente lo stesso.
«Io ad esempio – prosegue Girardi - sono titolare di un posto auto riservato in via Bortolamei, già in zona a traffico limitato. Si tratta di uno stallo previsto da un preciso articolo del Codice della strada, con il numero del mio tesserino per invalidi. Ma spesso è occupato da chi non ha titolo di posteggiare. La situazione è nota perché l'ho segnalata più volte sia all'amministrazione che alla polizia locale, ma non viene fatto mai nulla. E se si fa notare al trasgressore che non potrebbe parcheggiare così, non è raro che ci venga mostrato il dito medio o partano invettive. La gente è poco attenta a queste cose che invece, per un disabile, sono molto importanti. È questione di cultura, senso civico, rispetto della disabilità».
Per quanto riguarda invece l'accessibilità e la vivibilità del centro storico, secondo Girardi la situazione è buona: «Solo sul Marcadel (via Cesare Battisti, ndr) dai marciapiedi ci sono delle rampe spesso inutilizzabili, perché ci sono auto parcheggiate davanti». Ma questa situazione andrà a risolversi a breve in quanto partiranno i lavori di "rigenerazione urbana" finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che elimineranno queste barriere architettoniche, con la carreggiata che sarà tutta ad un livello, marciapiede incluso.
Ad aprile di quest'anno ha anche preso avvio il progetto "Accessibilità urbana" promosso dalla Comunità di Valle Alta Valsugana e Bersntol in collaborazione con l'associazione Astrid: rivolto agli amministratori, che si sono messi alla prova con una "scarrozzata" in handbike, sia per testare in prima persona le difficoltà causate dalle barriere architettoniche sia per rimarcare l'importanza, nella progettazione di nuove opere, del rispetto delle norme relative.