Pergine, la dura vita di chi si muove in sedia a rotelle per le vie cittadine: la nostra inchiesta
Ostacoli sui marciapiedi, scalini e asfalto rattoppato. La persona in sedia a rotelle che ci ha aiutato a fare questo reportage ha evidenziato al Comune (ufficio protocollo) e ad AmAmbiente le criticità riscontrate anche durante il nostro giro, sia per quanto riguarda il fondo che i cassonetti, vista la vicinanza di una rsa con alcuni ospiti che, accompagnati, potrebbero anche uscire. Da luglio, nessun cenno di risposta
IL CASO Parcheggi "riservati" sempre occupati
PERGINE. Per la stragrande maggioranza dei perginesi, i marciapiedi sono una comodità: garantiscono in sicurezza i collegamenti, anche dalle aree densamente abitate della città verso il centro storico; e dove non sono presenti, l'amministrazione ha previsto comunque la realizzazione di nuovi tratti. Ma un conto è percorrerli a piedi, un altro è invece abbassarsi ad un livello diverso: ovverosia, percorrere quegli stessi marciapiedi su di una sedia a rotelle. E la prospettiva cambia.
Lo abbiamo testato di persona, provando ad arrivare in centro storico da via Prati, zona popolosa ad ovest del centro di Pergine, spingendo una carrozzina. Partiti, ci si pone come meta il teatro comunale facendo un giro ad anello, toccando anche la casa di riposo in via Marconi: lungo via Prati non c'è marciapiede rialzato, ma una corsia riservata a raso, in asfalto. Tutto sommato il fondo non è sconnesso più di tanto, anche se dei rattoppi di asfalto a seguito di lavori fanno ogni tanto sobbalzare la sedia a rotelle e chi vi è seduto.
Si arriva su via Marconi: su un lato c'è il marciapiede, sull'altro la ciclabile. Anche qui il marciapiede presenta alcuni tratti sconnessi per rattoppi di asfalto. Le note dolenti arrivano una volta superato l'incrocio con via Monte Cristallo, la quale va percorsa per un breve tratto prima di poter attraversare la strada, affiancare la ex Brinkmann e proseguire: 3 cassonetti, di cui uno per la raccolta della carta, occupano il marciapiede. La sedia a rotelle passa solo a filo, con le mani per spingere sulla ruota si striscia sul cassonetto.
Si prosegue: il marciapiede diventa sempre più sconnesso, si restringe addirittura, la pendenza verso la strada si fa sentire, rendendo il procedere molto difficoltoso. Superate queste difficoltà, si arriva su via Regensburger: il marciapiede che costeggia il parcheggio e conduce verso la chiesa parrocchiale è pure sconnesso ed all'incrocio presenta degli avvallamenti, oltre che gli ormai fastidiosi rattoppi di asfalto. Si scende lungo viale degli Alpini: i cubetti di porfido fanno sobbalzare ancora la sedia, ma si procede.
L'accesso al cimitero è piuttosto sconnesso, e per continuare si decide di percorrere la pista ciclabile, nuova, con l'asfalto liscio. Si giunge così al passaggio pedonale rialzato di fronte al teatro: attraversata la strada, manca una rampa per arrivare nel parcheggio (e quindi al teatro), e si deve superare uno scalino dal marciapiede.
Per rientrare, si scende lungo l'ex filanda: al limitare del parcheggio di piazza Gavazzi, le radici di un albero hanno sollevato i cubetti di porfido, impedendo il passaggio. Si deve arrivare giocoforza al bar ed attraversare di fronte al convento dei francescani (questi ostacoli, al teatro ed in fondo al parcheggio, dovrebbero sparire a seguito dei lavori di rigenerazione urbana con fondi Pnrr). Si risale viale degli Alpini, si taglia lungo viale Petri e si rientra a casa.
La persona in sedia a rotelle ha evidenziato al Comune (ufficio protocollo) e ad AmAmbiente le criticità riscontrate anche durante il nostro giro, sia per quanto riguarda il fondo che i cassonetti, vista la vicinanza di una rsa con alcuni ospiti che, accompagnati, potrebbero anche uscire. Da luglio, nessun cenno di risposta.