Addio a Guido Valcanover, il popolare "Ciolda" del ristorante sul lago di Caldonazzo
Morto a 84 anni, un protagonista della vita amministrativa e sociale: fu consigliere comunale e presidente della Cassa Rurale, ma era famoso per il suo locale
ALTA VALSUGANA. Grave lutto per il mondo della ristorazione e dell’accoglienza turistica sul lago di Caldonazzo: nella notte fra domenica e ieri è venuto a mancare Guido Valcanover “Ciolda”, patron dell’omonimo albergo e ristorante sulle rive del lago.
Valcanover si è spento nella sua casa a 84 anni, circondato dall’affetto dei suoi cari, dai figli Paolo e Antonella che hanno seguito le orme del padre, proseguendo il lavoro nel mondo dell’attività ricettiva, e dall’assistente e cara amica Khadija.
“Ciolda”, soprannome di Guido, è legato indissolubilmente all’attività al Valcanover, a due passi dalla spiaggia e dal lago: albergo e ristorante, negli ultimi anni è diventato anche meta e ritrovo per le giovani generazioni al cosiddetto “Binario 79”.
Numero che sta ad indicare l’anno 1979, in cui aprì ufficialmente il ristorante e albergo condotto da Guido, che prima ancora gestiva in affitto l’attività al Mezzolago, poco distante. Poi il passaggio in proprio al Ciolda, con una piccola struttura via via diventata quello che è attualmente. Nei primi anni Novanta, dopo la morte della moglie, sono stati proprio i figli ad affiancarlo in prima persona nella conduzione dell’albergo e ristorante. ùMa da cosa deriva il soprannome “Ciolda”? Lo ricorda la figlia Antonella, che fin dalla giovane età ha collaborato all’attività di famiglia: «Da giovane papà - racconta - lavorava nella fabbricazione a mano delle cassettine di legno per la frutta. Teneva in bocca i chiodini che servivano per mettere insieme le assi, e hanno cominciato a soprannominarlo “cioldino”, “cioldèla” o nomignoli simili. Poi crescendo è diventato “Ciolda”. Quando c’era da decidere che nome dare all’albergo e ristorante, ha deciso di chiamarlo “Ciolda”, per essere riconoscibile».
ùNegli anni, Valcanover è stato presidente della Cassa rurale di Castagnè, poi fatta confluire nella Cassa rurale di Pergine (al pari di tutte le filiali minori nel perginese), consigliere comunale, presidente dei cacciatori, alpino: è stato insomma un protagonista non solo nel mondo dell’accoglienza sul lago, ma anche del tessuto sociale perginese.
«Per gli amici c’era sempre - aggiunge ai ricordi il figlio Paolo - per loro si sarebbe gettato nel fuoco, si sarebbe prodigato fino alla fine. Penso sia questa una sua caratteristica che gli si possa riconoscere. È sempre stato presente, sempre disponibile con tutti, battagliero per quello in cui credeva, in prima linea per il turismo». Appassionato sportivo, dapprima del tiro al piattello e poi del golf, che ha praticato su diversi green del Trentino condividendo con tanti amici questo hobby, sempre allegro e gioviale nel tempo trascorso in compagnia degli amici. Il funerale di Guido è stato celebrato mercoledì.