Comune di Pergine, pioggia di contributi sull'agricoltura
Per accedere al contribuito l'intervento dovrà interessare una superficie minima di 500 mq fino a un massimo di 5mila mq. Le domande che dovranno pervenire entro il 30 giugno all'ufficio comunale edilizia privata
PERGINE. Nuovi contributi e incentivi per il rilancio del comparto agricolo, promuovendo il recupero di aree incolte nel territorio comunale, l'avvio di colture, attrezzature più innovative e la promozione di prodotti locali. La giunta di Pergine ha avviato il bando 2025 per la concessione di contributi.
Per accedere al contribuito l'intervento dovrà interessare una superficie minima di 500 mq fino a un massimo di 5mila mq. Le domande che dovranno pervenire entro il 30 giugno all'ufficio comunale edilizia privata (4° piano del palazzo ex-Filanda in piazza Garibaldi) e dovranno riguardare qualsiasi tipo di impianto a carattere non annuale (frutteto, vigneto, piccoli frutti) trasformando terreno non coltivato anche intervenendo con mezzi meccanici per rimuovere ceppaie o radici (dovrà essere trasformata e resa produttiva l'80% della superficie, contando su 0,50 euro/mq).
«Un bando che dal 2016 ha raccolto oltre 75 domande, garantendo circa 50 mila euro per l'avvio a frutteto o castagneto di oltre 80 mila mq di terreno agricolo - spiega l'assessore comunale all'agricoltura Carlo Pintarelli - un contributo che può garantire tutela e difesa del territorio e del paesaggio locale, ma anche sostegno all'agricoltura locale assicurando identità dei luoghi, ricerca scientifica, formazione e reale biodiversità».
Agricoltura che in Trentino e Valsugana si sta profondamente trasformando pur a fonte di un calo di addetti e superficie coltivate: dal 1982 al 2020 si è passati da quasi 35 mila aziende a poco più di 14 mila (con 6.400 addetti nel 2023), perdendo oltre 30 mila ettari di superficie agricola utilizzata (oggi di poco superiore ai 120 mila ettari).
«Un settore dove non mancano le difficoltà e dove i costi di produzione ed energetici sono in continua crescita - conferma l'assessore Pintarelli - assistiamo per altro a nuovi e giovani imprenditori agricoli motivati e formati attraverso percorsi scolastici e professionali (fondamentale il contribuito della Fondazione Mach e dell'istituto agrario di San Michele). Sta inoltre aumentando la superficie coltivata da imprese agricole biologiche (passata dai 4mila ettari del 2003 ai 18mila del 2023), come la filiera dei prodotti di qualità e che puntano ad attenere specifiche certificazioni di qualità come Dop, Ipg o Stg».
Considerazioni condivise anche dagli operatori del settore. «Il nostro territorio si è arricchito di importati infrastrutture come l'impianto a goccia che irrigherà ora in modo nuovo e sostenibile oltre 260 ettari di frutteti tra Canale, Susà, Roncegno e Costasavina (opera da 6,7 milioni di euro realizzato dal Consorzio Marzola) - spiega Alessio Carlin imprenditore agricolo di Susà e referente locale di Coldiretti - si stanno inoltre sperimentando nuove tipologie di serre e reti anti-insetto (come la temibile Drosophila Suzukii). È importante non affidarsi all'improvvisazione o tentare investimenti e azioni azzardate, accanto ad un'adeguata formazione è auspicabile un confronto con enti ed organismi di rappresentanza che possono offrire, consulenza e tanti consigli anche per accedere a possibili bandi e contributi».
«Nel consumatore sta crescendo la richiesta di prodotti naturali, di qualità, biologici e a "chilometri zero" - conferma Nicola Girardi giovane produttore agricolo di Canezza - il Comune di Pergine garantisce a produttori locali il giusto spazio anche attraverso il Mercato Contadino" ora in piazza della Pieve. L'agricoltura è sicuramente fatica e sudore (condizionata da condizioni meteo avverse), ma può offrire occasione di sviluppo economico e riscatto occupazionale per tanti giovani imprenditori anche in Valsugana».