Riva, pugno di ferro per i roghi «abusivi»
Chi intende bruciare sterpaglie e scarti vegetali deve comunicarlo all'amministrazione comunale con almeno tre giorni d'anticipo
A dicembre è stata la volta di Arco, ora è operativa anche a Riva. Il sindaco Adalberto Mosaner ha firmato nei giorni scorsi la nuova ordinanza che indica le modalità operative per la «combustione di scarti vegetali di origine agricola», entrata in vigore a tutti gli effetti ieri con la pubblicazione all'albo pretorio del Comune. Un'ordinanza comune condivisa con tutte le amministrazioni del territorio, secondo l'accordo sancito nelle settimane scorse in sede di conferenza dei sindaci dell'Alto Garda e Ledro.
L'ordinanza in questione prevede che «le operazioni di scarti vegetali, indipendentemente dalla quantità e dai luoghi, sono vietate tutti gli anni nei periodi che vanno dal 1° novembre al 31 marzo e dal 1° giugno al 14 settembre, e sono vietate anche al di fuori di questi periodi qualora - recita ancora l'ordinanza - con disposizione degli organi provinciali siano stati stabiliti specifici divieti per rischio incendio. Prima di essere smaltiti gli scarti devono essere lasciati sul posto per un primo processo di appassimento per facilitarne la combustione evitando nel contempo l'emissione di grandi quantità di fumo».
La combustione è possibile solo nella fascia oraria che va dalle 7 alle 18 ed è possibile bruciare sterpaglie e scarti vegetali solo in modiche quantità con un valore massimo giornaliero di 3 metri steri per ettaro. Al termine delle operazioni il fuoco dovrà essere completamente estinto e non dovranno rimanere residui di materiale incandescente. Inoltre non sarà possibile bruciare nel «caso in cui le condizioni metereologiche possono causare pericolo, come per esempio nelle giornate ventose». È vietato bruciare all'interno dei boschi e a distanza inferiore ai 100 metri dagli stessi così come non è possibile farlo all'interno dei centri abitati mentre al di fuori è permessa la combustione degli scarti vegetali sono ad una distanza superiore ai 50 metri lineari dall'abitazione più vicina, «qualora non di proprietà».
Chi intende bruciare sterpaglie e scarti vegetali deve comunicarlo all'amministrazione comunale con almeno tre giorni d'anticipo indicando giorno, luogo esatto, tipo e quantità di materiale, numero di telefono cellulare del responsabile. Le pene pecuniarie introdotte dalla nuova ordinanza sono tutt'altro che «leggere». Chi brucia scarti vegetali senza aver presentato richiesta può subire una sanzione che va da 80 a 480 euro. Chi lo fa in un periodo consentito ma non nel giorno indicato nella domanda rischia una multa da 30 a 180 euro. La combustione di scarti vegetali al di fuori dei luoghi e dei periodi consentiti prevede una sanzione che va da un minimo di 80 ad un massimo di 480 euro.