«Stop allo sfruttamento selvaggio dell'acqua del lago di Garda»
Sarebbe uno "sfruttamento selvaggio dell'acqua del lago di Garda quello perpetrato dalla società bresciana Garda Uno per approvvigionare il bacino di Brescia", secondo il consigliere provinciale del M5s del Trentino, Filippo Degasperi, che nei giorni scorsi ha depositato una mozione e un'interrogazione al Consiglio provinciale a riguardo.
"Tramite una serie di cavilli burocratici - sostiene Degasperi - si punta ad aggirare il referendum sull'acqua pubblica del 2011, permettendo di fatto a un'impresa privata di disporre della prima riserva d'acqua dolce del Paese, dato che il lago rappresenta da solo il 40% del totale nazionale".
Il consigliere del M5s afferma quindi che il prelievo, "quantificabile in 2.000 litri al secondo, soddisfa 680.000 persone ed è capace di abbassare il livello del lago di 15 centimetri con gravi effetti potenziali sul microclima e sulle attività turistiche e agronomiche". Con i due dispositivi Degasperi intende avere chiarimenti sulla posizione della Provincia autonoma di Trento e chiede contestualmente all'assessore provinciale all'ambiente, Mauro Gilmozzi, di "presentarsi in aula a riferire nel merito" dopo la sua affermazione di non avere avuto riscontro oggettivo sul progetto Garda Uno".