Evade le imposte per tre anni dentista tedesco condannato
Un adagio popolare ci racconta da tempo immemorabile che «chi va con lo zoppo impara a zoppicare». Anche se magari in gioventù sei cresciuto alle «dura scuola» teutonica che in quanto a rispetto delle regole non è seconda a nessuno. A maggior ragione però qualcuno glielo dovrebbe andare a raccontare al «generale» Angela Merkel che un suo compatriota trapiantato da alcuni anni in Italia non ha pagato le tasse e per questo è finito davanti ad un tribunale della sgangherata giustizia italiana.
Il caso si è verificato proprio nell'Alto Garda, tra Riva e Arco, città quest'ultima dove il protagonista della vicenda ha il proprio studio professionale e ha esercitato per tanti anni. T.M.G., 70 anni circa, è un dentista di nazionalità tedesca conosciuto e apprezzato in zona dove, ammaliato dalle bellezze gardesane, si è trasferito tempo addietro. Ieri però il suo caso è approdato davanti al gup di Rovereto, la dottoressa Monica Izzo, che lo ha condannato ad un anno e 2 mesi di reclusione (pena ovviamente sospesa considerato che l'uomo non ha alcun precedente penale) per aver violato due articoli (il 5 e il 10) del decreto legislativo 74 del 2000, in buona sostanza la legge italiana sui reati tributari. Di fatto, secondo gli accertamenti condotti dalla tenenza della Guardia di Finanza di Riva e dalla procura della Repubblica di Rovereto, il professionista tedesco si sarebbe «dimenticato» di presentare la dichiarazione dei redditi e lo avrebbe fatto non per una sola annualità ma per ben tre anni di fila. Oltre ad aver «occultato o distrutto» alcuni documenti contabili, in pratica fatture (quanto contemplato appunto dall'articolo 10 della legge in materia).
Secondo l'accusa l'imposta evasa nel 2010 sarebbe stata di 54 mila euro, l'anno successivo di 41 mila e infine nel 2012 di 32 mila euro. Per un totale quindi di 127 mila euro. Non cifre stratosferiche, sia chiaro, ma nemmeno bruscolini. Le prove documentali raccolte dagli inquirenti hanno portato la Procura a chiederne il rinvio a giudizio e ieri in udienza il procuratore capo Aldo Celentano ha chiesto la condanna dell'uomo. Condanna avvalata dalla decisione del gup Monica Izzo: un anno e 2 mesi, pena sospesa.