Comprare i profumi in saldo Rivani beffati, era solo acqua
Diverse le segnalazioni arrivate
Le segnalazioni sono arrivate, con descrizioni puntigliose e toni allarmanti, con la giusta dose di rabbia e delusione. Ma nessuno, almeno per ora, se l'è sentita di andare da carabinieri o polizia per formalizzare una denuncia. Questa la ricostruzione: due giovanotti ben vestiti si presentano in esercizi pubblici del centro storico rivano dicendo di avere a disposizione diverse confezioni di profumo e prodotti di bellezza provenienti da profumerie anche della città che stanno per chiudere, a fine stagione, e se ne vogliono liberare offrendo il tutto a prezzi d'occasione. Una storia di fatto credibile visto che molti esercizi pubblici, anche a Riva, abbassano la serranda proprio ai primi di novembre per periodi di ferie di qualche settimana. La possibilità che qualcuno abbia scorte di cui è disposto a liberarsi è quindi plausibile, anche se profumi e simili non sono di fatto beni deperibili e non sarebbe difficile rimetterli in vendita a breve, cioè nell'imminente periodo natalizio.
Comunque sia qualche rivano disposto a procurarsi il profumo preferito spendendo meno del consueto lo hanno trovato. Le confezioni sembrano quelle originali, o presentano solo leggerissime anomalie che non sono tali da mettere in allarme il consumatore medio. I due venditori fanno annusare ai potenziali clienti il prodotto su tester perfettamente credibili e che rilasciano esattamente l'aroma che già si conosce e ora si vuole acquistare. In un attimo si trova l'accordo sul prezzo - 25, 40 euro a confezione, i due sembrano disposti a scendere pur di piazzare la loro merce - e in un altro attimo i due venditori spariscono lasciando all'acquirente la confezione del profumo acquistata, ancora chiusa e confezionata proprio come dovrebbe essere. Il problema è quando la scatola viene aperta. Niente profumo ma solo acqua priva di alcun aroma.
I casi segnalati sarebbero, in poche ore, almeno tre. Un quarto episodio è stato evitato per un soffio perché la commessa di un negozio di Riva che stava per comprare il profumo è stata messa in allarme da un'amica che aveva già aperto la confezione. Il problema - ci spiegano gli interessati, ma solo restando nell'anonimato - è che nessuno se la sente di sporgere denuncia per 25 o 40 euro. Qualcuno avrebbe chiesto anche consiglio ad un avvocato, sentendosi dire che è meglio non rischiare e che acquistare prodotti di incerta origine potrebbe portare anche ad un'accusa di ricettazione. Di parere opposto le forze dell'ordine: «Se hanno comprato solo acqua cosa potrebbero avere mai ricettato? Sono solo vittime di una truffa, non corrono nessun rischio. Si facciano avanti, anche in via informale, così cercheremo di fermare i due sospettati» dicevano ieri dalla caserma dei carabinieri a Riva.
Le profumerie rivane - sembra che i due venditori abbiano fatto il nome di almeno un paio di noti negozi del centro - ci tengono a chiarire che nessuno sta battendo le strade della città in loro nome o per vendere i loro profumi. Il «giallo» potrebbe però rimanere tale: se davvero si trattava di un raggiro è probabile che gli autori abbiano già cambiato piazza.