All'Eremo nuova risonanza magnetica
Un milione e 300 mila euro di investimento per un progetto ambizioso che conferma la casa di cura «Eremo» di Arco come un’eccellenza nell’ambito sanitario privato trentino. Dai primi di gennaio sarà infatti in funzione, per la prima volta in provincia, il «Philips Ingenia», sistema a risonanza magnetica digitale per corpo intero, progettato per gestire metodi di acquisizione altamente innovativi, con una qualità dell’immagine superiore del 40% rispetto ai normali macchinari.
Un vero gioiello tecnologico all’avanguardia progettato per ottimizzare il flusso di lavoro e ridurre i tempi di esame, in grado di dare altresì il massimo comfort al paziente che potrà persino scegliere il sottofondo musicale e il colore del fascio di luce emanato nella stanza.
Oltre a questo, le risorse sono state investite anche per l’acquisto di tre ecografi di ultimissima generazione, dotati, tramite una tecnologia avanzata, di un miglioramento qualitativo importante.
Ma per poter essere un’eccellenza non bastano le sole macchine e quindi «Eremo» ha deciso di ingaggiare un team di medici radiologi con competenze specialistiche diversificate, come Alberto Beltramello, Carlo Melo, Claudio Fuochi e Roberto Caudana. Coordinati dall’ex direttore di radiologia diagnostica dell’ospedale di Arco Enzo Moser.
Professionisti che ieri mattina erano presenti alla conferenza stampa di presentazione del progetto insieme al presidente Romano Verani e agli amministratori delegati Sergio Fontana e Luis Durnwalder.
«È un progetto ambizioso al quale abbiamo lavorato con questi professionisti per tanto tempo - ha spiegato Fontana - è un investimento che abbiamo fatto nel campo della diagnostica, che negli ultimi anni qui da noi è cresciuta tantissimo e, a differenza della degenza, è rivolta al 90% a pazienti trentini e alla comunità. La nuova macchina, completamente digitale, è una novità assoluta per il Trentino e questa scelta ci permetterà di entrare nel campo della diagnostica addominale e vascolare. Sarà a disposizione di tutti i pazienti, non solo quelli accreditati».
Moser ha parlato in toni entusiastici del suo nuovo incarico di coordinatore del dipartimento di radiologia dell’Eremo, dopo più di trent’anni svolti al servizio dell’azienda sanitaria: «È stata una scelta facile - ha affermato Moser - ho trovato un ambiente di qualità professionale, medico e tecnico che un po’ sinceramente mi è mancato negli ultimi anni nell’azienda sanitaria. Ho lavorato infatti per l’Apss dal ‘78 al novembre 2015, ma le cose sono notevolmente cambiate. Quando l’urgenza diventa tale da pregiudicare tutto il resto viene inevitabilmente sacrificata la professionalità e la routine. Le difficoltà sono facilmente riscontrabili nelle cronache di queste settimane».
Capitolo a parte quello inerente l’atteso ampliamento della casa di cura, per ora congelato nell’attesa di nuovi sviluppi che emergeranno negli incontri che i vertici della struttura privata avranno prossimamente con l’assessore alla sanità Luca Zeni e con i dirigenti dell’azienda sanitaria. Se sarà confermato il taglio dei 25 posti letto accreditati, l’ampliamento non si farà, anche se traspare un cauto ottimismo: «Noi vogliamo portare avanti quell’investimento - ha confermato il presidente Verani - e pare sia la medesima volontà del governatore Rossi, del sindaco Betta e del consiglio provinciale. A gennaio scopriremo le reali intenzioni della Provincia».