Metodo Montessori, boom di richieste nell'Alto Garda
Quasi duecento persone alla prima, un’ottantina di bambini (0-6 anni) candidati alle nuove classi, 18 insegnanti interessati a formarsi: è stata una partenza a gonfie vele.
La serata sul metodo Montessori, propedeutica all’attivazione anche nell’Alto Garda, di classi e sezioni impostate ai principi della grande educatrice italiana (1870-1952), ha fatto registrare il pienone a Palazzo dei Panni ad Arco.
A Rovereto, Pergine e Trento verranno aperte già in settembre sezioni e classi «montessoriane» e l’obiettivo che si era preposto l’associazione La Busa consapevole, organizzatrice della conferenza di martedì, era proprio di «contare le mani alzate», di verificare di fatto l’interesse da parte delle famiglie dell’Alto Garda e anche da parte di insegnanti. Per poi passare all’azione. E la risposta è stata una folla straripante, una valanga di «pre-adesioni» al progetto che, vista l’enorme richiesta riscontrata a Palazzo dei Panni, con ogni probabilità porterà anche l’Alto Garda a dotarsi di sezioni delle materne e di classi delle primarie o quest’anno o nel 2017.
Venerdì 12 febbraio si riunirà (in sede ancora da definire) il gruppo di lavoro aperto a genitori, insegnanti e a tutti gli interessati, gruppo che si occuperà di mettere in atto le procedure per concretizzare l’obiettivo nel Basso Sarca. E va anche considerato che la Provincia sostiene questo percorso, peraltro in seno alla scuola pubblica, visto che appunto a Rovereto, Trento e Pergine verranno avviate le sperimentazioni a settembre 2016.
«Sono emozionata - ha esordito martedì sera Daniela Scandurra, pedagogista e presidente dell’associazione Il Melograno di Trento, costola trentina dell’Opera nazionale Montessori - per tutta questa gente. È un segnale forte, di un bisogno reale manifestato in maniera così chiara dalle famiglie». A fare gli onori di casa l’assessore all’istruzione e cultura del comune di Arco, Stefano Miori, che ha mostrato il proprio sostegno al progetto; sul palco i responsabili della Busa Consapevole, Daniela Scandurra e altre insegnanti.
«Non ci aspettavamo questi numeri e potranno ancora aumentare considerando che sono solo quelli raccolti in una sera. È stato un momento ricco di spunti e di interventi interessanti anche da parte del pubblico. Si potrà fare un ragionamento molto serio - osserva il giorno dopo Mattia Detoni, de La Busa consapevole - su scuole d’infanzia e corso insegnanti».
Alla conferenza, davanti a una platea per tre quarti femminile, è stato illustrato il metodo Montessori e il panorama nazionale (dove le scuole sono riconosciute dal ministero dell’istruzione) e internazionale. La pedagogia montessoriana si basa sull’indipendenza, sulla libertà di scelta del proprio percorso educativo (entro limiti codificati) e sul rispetto per il naturale sviluppo del bambino. «Come quadro di partenza - continua Detoni - è davvero ottimo. Ci ritroveremo, chi vuole, il 12 febbraio per il primo gruppo di lavoro. Sarebbe meraviglioso riuscire a partire con una sezione nella scuola d’infanzia già a settembre 2016. A breve inizieranno i corsi per le famiglie che vogliano aprirsi all’educazione col metodo Montessori».
«In Provincia - ha commentato ieri Scandurra - vogliono i numeri e questi mi sembrano buoni numeri, sia come richiesta delle famiglie sia come insegnanti interessati alla specializzazione montessoriana». Quanto all’avvio già a settembre di una sezione delle materne «non è detta l’ultima parola anche se - ha concluso - mi pare più fattibile anno prossimo».
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* la busa consapevole - facebook