Acqua razionata agli orti comunali, le proteste dei pensionati
Acqua razionata per gli orti comunali di via Torino. Un’ora al mattino e una alla sera.
Dovrebbero essere orti municipali per dare ai pensionati la possibilità di coltivare verdure e frutta ma anche, e soprattutto, per socializzare, per passare del tempo nel verde e per fare quattro chiacchiere assieme ai «vicini di terreno».
L’acqua razionata però non piace a nessuno: gli orari di erogazione, presso i fondi messi a disposizione dall’amministrazione comunale, sono dalle 8 alle 9 la mattina e dalle 18 alle 19 la sera. Stop. Ma «non abbiamo mica da timbrare il cartellino» spiegano delusi gli «ortolani», «cosa facciamo quando l’acqua non c’è? Non possiamo metterci a fare nulla perché l’acqua serve. È assurdo che ci dobbiamo portare una bottiglietta da casa per lavarci le mani».
Insomma, coltivare la terra senza avere a disposizione l’acqua limita l’usufruibilità stessa dell’appezzamento di terreno visto che l’acqua non serve solo a irrigare ma anche a pulire gli attrezzi e le mani e dunque non è possibile effettuare le normali operazioni di vangatura, potatura, raccolta o messa a dimora delle piante senza avere l’acqua corrente.
Ieri è stato impossibile contattare la dirigente e il responsabile municipale per la questione, ai quali peraltro aveva rimandato anche l’assessora competente Silvia Girelli che si è detta ignara della faccenda.
«Figurarsi poi - continuano i pensionati - se ci alziamo la mattina per andare di corsa a dare da bere all’orto prima delle 9. È una limitazione incomprensibile. Senza l’acqua per tutto il giorno, tranne la mattina e la sera, siamo fortemente penalizzati. Ci hanno detto che è stato il consorzio a toglierci l’acqua ma non sappiamo esattamente», sta di fatto che un fattore di benessere sociale per i pensionati in questo modo è stato svilito e le persone, pensionati che ricavano un beneficio materiale e spirituale dagli orti municipali, si sentono poco considerati.
Gli appezzamenti di via Torino, una trentina, sono coltivati dai residenti di Arco con più di 60 anni. L’anno prossimo dovrebbero essere spostati nel parco delle Braile. Entro giugno dovrebbe esserci il nuovo bando.