Ciclabile del Garda: progetto da 102 milioni Sindaci in pressing. Tratto trentino da 39 milioni
«L’anello ciclabile del Garda non è più un’opera rispetto alla quale discutere se farla o non farla. Su questo non ci piove. Semmai la discussione è su come e quando». Pensiero di Mauro Malfer, presidente della Comunità di Valle Alto Garda e Ledro.
Reclamata a gran voce e in ogni circostanza ufficiale dalle categorie economiche e non solo, la Ciclabile del Garda è sempre ai primissimi posti nell’agenda di governo delle amministrazioni comunali e della Comunità di valle.
Lunedì i sette primi cittadini e i vertici della Comunità si sono ritrovati in sede di conferenza dei sindaci per sistemare e soprattutto sottoscrivere unitariamente l’«Accordo di programma», da chiudere entro ieri e successivamente portato anche all’attenzione dei consigli comunali, cosa quest’ultima che avverrà nelle prossime settimane quando potrà prendere il via il «processo partecipativo» che dovrà accompagnare il progetto complessivo.
L’accordo di programma riprende il protocollo d’intesa firmato dalla giunta provinciale nel novembre scorso e conferma lo stanziamento di circa 3,6 milioni di euro a favore del progetto della «ciclopista del Garda» che in un senso più largo del termine comprende come area interessata anche la vecchia Ponale e il recupero della Tagliata.
L’assessore provinciale Mauro Gilmozzi sta ancora aspettando che il ministro Graziano Del Rio fissi l’appuntamento romano per la firma dell’intesa. Ma intanto i sindaci vanno in pressing e con la firma dell’accordo di programma hanno ribadito politicamente la volontà unitaria di procedere spediti su questo progetto (di cui peraltro si discute da anni).
«Questo è un progetto prioritario e strategico che va sostenuto a 360 gradi, senza se e senza ma - afferma il presidente della Comunità di Valle Mauro Malfer - E ci tengo a sottolinearlo, un progetto e una partita di respiro internazionale, che si gioca tutto il Trentino e non solo il nostro territorio. Perché i benefici e le ricadute di un’opera di questa portata sono per tutto il Trentino, non solo per l’Alto Garda e Ledro».
Quanto alla tempistica, l’auspicio dello stesso Malfer è chiaro: «Ci siamo confrontati con l’amministrazione comunale di Limone che ci ha garantito che entro il 2017 arriveranno al confine col Trentino. Ecco, auspico e spero allora che in quel momento siano stati espletati quantomeno appalti e gare per far partire i lavori nei primi mesi del 2018».
Il progetto della «Ciclopista del Garda» dovrà completare i percorsi ciclabili e ciclopedonali esistenti sulle sponde del Garda, creando un percorso unitario di oltre 140 chilometri tutto attorno al lago. Un anello di fatto unico in Europa, collegato con la «Ciclovia del sole» e la «Ciclovia vento» (dorsale cicloturistica del Po).
Il valore complessivo dell’opera è stimato in 102 milioni di euro. Questa somma complessiva si riferisce alla sponda lombarda per 44,8 milioni, a quella veneta per 17,8 e a quella trentina per i restanti 39,4 milioni di euro, tenendo presente che l’intervento sul nostro territorio è naturalmente più complesso.
Da confine con la provincia di Brescia a Riva e da Torbole verso Malcesine i due tratti di ciclabile avrebbero più o meno la stessa lunghezza di 5,3 chilometri.
E il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, assicura che l’anello ciclabile del Garda entra nel sistema nazionale delle ciclovie turistiche. Lo si legge in una nota del ministero.
Il progetto è stato presentato questa mattina a Roma nella sede del Dicastero dalle tre Regioni coinvolte e rappresentate da Mauro Parolini, assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, Mauro Gilmozzi, assessore alle Infrastrutture e all’ambiente della Provincia autonoma di Trento e Elisa De Berti, assessore ai Lavori pubblici, infrastrutture e trasporti della Regione Veneto.
Il ministro Delrio - prosegue la nota - ha apprezzato l’anello ciclabile del Garda e ha riconosciuto con le Regioni «l’interesse nazionale e l’importanza strategica del percorso per le caratteristiche di mobilità dolce, la valenza turistica internazionale e la ricaduta economica sul territorio».
Il ministro ha confermato «un preciso impegno ad assegnare all’opera nuove risorse statali, tra quelle previste per le ciclovie nella legge di stabilità 2017»: risorse che si affiancheranno a quelle che Regioni, enti locali e territorio saranno in grado di mobilitare al fine di completare l’anello.
Nelle prossime settimane ci saranno incontri tecnici per arrivare al più presto alla firma di un protocollo di intesa che consenta di definire i compiti dei firmatari e far partire i primi cantieri finanziabili.