Divieto di cani nei parchi Difesa animali è contraria
Dopo l'annuncio del sindaco di Arco, Betta, l'Associazione del presidente Ferrari prende posizione: «E' colpa degli incivili, non dei cani»
Non è d’accordo col divieto di accesso ai cani nei parchi gioco dei bambini, anche se ammette diverse criticità, il presidente dell’Ada, Associazione difesa animali, Rodolfo Ferrari.
Il sindaco di Arco, venerdì, ha annunciato il provvedimento, motivato da ragioni igienico sanitarie; una decisione che tocca solo i pochi parchi gioco del territorio comunale.
«Non sono d’accordo e parlo a titolo personale - osserva Rodolfo Ferrari - perché i cani sono un’opportunità per i bambini. Poi è ovvio che ci vogliono delle regole. Ci sono alcuni ad Arco che non raccolgono gli escrementi dei loro cani, e così è un po’ difficile difendere la nostra posizione ma se iniziamo a limitare gli spazi ai cani non si crea una sensibilità comune verso gli animali. Sono esseri viventi anche loro, che soffrono e hanno bisogno di compagnia. In genere sono affettuosi e non pericolosi a parte forse qualche specie, come i pitt bull, se tirati su da persone esaltate. Servirebbe un controllo maggiore da parte dei vigili perché non tutte le persone che hanno cani sono civili. Purtroppo la gente non capisce se non per sanzioni. L’altro giorno ho visto una signora con un cane che ha fatto un escremento in un’aiuola e non l’ha raccolta, spiegandomi che farà da concime. Ma le ho detto che se per caso ci capita lì un bimbo o un operatore ecologico con il decespugliatore si imbrattano. Ecco, sono queste persone che rovinano la “categoria”».
Tornando ai parchi gioco Ferrari spiega: «Ovvio che non devono diventare un wc, chi sporca deve pulire specialmente se ci giocano dei bambini che mettono le mani in terra e poi magari in bocca».
Il sindaco Alessandro Betta ritiene che il caso «non deve trasformarsi in una battaglia tra genitori e possessori di cani. È solo una questione di convivenza civile. Abbiamo constatato che finora non funziona perché c’è qualcuno che non rispetta le regole. Di spazi ce ne sono tantissimi per portare il proprio cane a spasso, non serve sia proprio nei pochi parchi gioco di Arco, anche perché, seppure al guinzaglio, un cagnolino può fare la pipì dove crede, anche sui giochi di un bambino. E non va bene. Come amministrazione siamo amanti degli animali, abbiamo creato un’area cani sul Sarca, ora ne faremo un’altra. Siamo quelli che promuovono e hanno investito nell’Ada. Ma ci vogliono anche delle regole di convivenza. Ieri il proprietario di una campagna mi ha portato un sacco pieno di cacche di cane. Era arrabbiato e lo capisco. C’è gente incivile in giro. E per prima cosa dobbiamo tutelare i bambini».
«Noi come Ada - conclude Ferrari - promuoviamo un’educazione corretta perché se vogliamo rispetto, dobbiamo rispettare noi per primi gli altri: non possiamo permettere che i nostri cani facciano la pipì sui muri o all’ingresso di un negozio o in un vaso di fiori».