Riva, altre 50 abitazioni sulla piccola via Masetto
È uno dei cantieri residenziali più importanti della Busa, che fa il paio con l’altra significativa realizzazione in corso a Sant’Alessandro. In via Masetto si stanno ultimando i nuovi alloggi realizzati in alcune palazzine sorte negli ultimi mesi là dove per tanti anni i rivani erano abituati a trovare la mitica «Spaghetti Haus» e l’hotel «Piccolo Eden». Un pezzo di storia rivana che ha chiuso i battenti (per poi riaprirli, almeno la spaghetteria, in quel di Limone con nuove fortune) e lasciato il posto ad una cinquantina di appartamenti per altrettante famiglie, cioè un centinaio di persone e - come avviene di solito in Trentino - quasi altrettante autovetture.
Il problema del carico viabilistico (e in un certo senso antropico) sulla minuscola via Masetto non è nuovo ma viene riproposto ora con forza da un documento firmato da Mirella Serafini e Marco Martini, consiglieri comunali, che parlano apertamente di «emergenza viabilità» per l’arteria della prima periferia rivana.
«Non è possibile negare l’evidenza - scrivono i due - serve una soluzione per affrontare non solo l’attuale criticità ma soprattutto quella che si creerà in futuro. Già ora la stretta strada è inadeguata a sopportare il traffico esistente, ma bisogna prendere atto che a breve si registrerà un notevole aumento della popolazione residente, con il completamento di quelle cinque palazzine destinate ad ospitare 50 famiglie».
La questione - come si diceva - non è nuova. Mirella Serafini, in particolare, l’aveva portata all’attenzione della giunta rivana già nel 2007, con un’interrogazione inviata al sindaco di allora, Molinari, e all’allora assessore Mosaner. Nel 2008 era stato assegnato all’ingegner Gobbi Frattini l’elaborazione di una proposta progettuale che - dicono oggi Serafini e Martini - «sembra finita dimenticata in qualche cassetto visto che a dieci anni di distanza nessun orientamento operativo è venuto dall’amministrazione comunale». Nel loro documento i due consiglieri comunali ricordano che «quella datata ipotesi prevedeva la realizzazione di un passaggio sotterraneo sotto il letto del Varone che, nelle intenzioni del progettista, avrebbe dovuto proporre una soluzione all’attuale strettissima salitella e al piccolo ponte che intercetta la pista ciclabile per poi finire sulla provinciale di San Giorgio».
Un’opera che forse è rimasta nelle intenzioni anche per un corso ipotizzato piuttosto proibitivo: 3,5 milioni di euro.
Nei mesi scorsi Serafini era tornata alla carica in consiglio comunale avanzando altre ipotesi: «Il tratto sud di via Masetto non può essere allargato per via delle edificazioni già esistenti - scrivono Serafini e Martini - ma una regolazione funzionale dei flussi di traffico potrebbe venire dall’installazione di un semaforo a senso unico alternato. Diverso il discorso per il tratto successivo, dove bisognerebbe allargare la salita con un nuovo muro di contenimento e quindi il punto e la successiva discesa».
Per Serafini e Martini i soldi si possono trovare: «Magari quei 900 mila euro di avanzo non utilizzati. Inutile aspettare che, a palazzine ultimate, la situazione si faccia insostenibile».