Il gattino sta male: restituito ai volontari
I volontari che salvaguardano il benessere e la libertà degli animali non hanno vita facile. Purtroppo, questa realtà si riscontra anche nel nostro territorio, sebbene siano diverse le associazioni che promuovono la tutela di volatili, cani e gatti affinché le famiglie possano accoglierli rispettandone i diritti e i doveri.
«Noi volontari viviamo talvolta situazioni critiche - ha raccontato Federica Prezzi, referente del gattile di Riva, affiliato all’ente provinciale “Pan Eppaa” - l’ultima si è verificata nei giorni appena trascorsi: un micio, dato in adozione il 24 settembre, è tornato nel nostro gattile il 4 novembre o, meglio, è stato ritirato vicino al cancello d’accesso alla casa in cui ha vissuto qualche settimana». I padroni hanno preteso la restituzione dei 30 euro lasciati in donazione, soldi resi dalla volontaria e non dalle casse del gattile.
«La famiglia - ha spiegato la responsabile della struttura - ha sostenuto di avere ricevuto un gatto malconcio, malato, un rottame. Abbiamo invece constatato che il gatto è ridotto a pelle e ossa: hanno visto che stava male due settimane fa, ma non ci hanno contattato né lo hanno portato dal veterinario, se non il 29 ottobre. Dopo un’ora di visita, il nostro veterinario ha fatto radiografia, ecografia e prelievo di liquido perché il diaframma del micio, sebbene pare funzionare, versa del liquido nell’addome. La famiglia che lo aveva scelto non solo lo ha abbandonato e restituito, ma ha smesso di rispondere ai messaggi inerenti alla sua salute. Ci auguriamo non sia troppo tardi per salvarlo e donarlo a persone davvero amorevoli. Purtroppo a volte si sbaglia a valutare, anche se tartassiamo i clienti di domande prima delle adozioni».
Se un animale sta male la soluzione non è liberarsene ma curarlo e continuare ad amarlo.