Riva del Garda, Rolando Santoni in pensione dopo 47 anni dietro il bancone di frutta e verdura
raggiunta la soglia delle 62 primavere, ha deciso che poteva bastare così. Il 31 dicembre è stato il suo ultimo giorno di lavoro. L'attività passerà nelle mani della famiglia Frizzera, che avrà l'arduo compito di rimpiazzare il mitico Jacky in quel microcosmo sociale che sono i negozietti del Rione
RIVA DEL GARDA. Dopo 47 anni trascorsi dietro il bancone del suo negozio di frutta e verdura, Rolando Santoni, raggiunta la soglia delle 62 primavere, ha deciso che poteva bastare così. Il 31 dicembre è stato il suo ultimo giorno di lavoro, poi l'attività passerà nelle mani della famiglia Frizzera, che avrà l'arduo compito di rimpiazzare il mitico Jacky in quel microcosmo sociale che sono i negozietti del Rione, impavidamente allineati quasi a respingere gli assalti del nuovo centro commerciale realizzato di fronte a loro un paio di anni fa.
Era il 1974 quando il giovanissimo Rolando entrò in pianta stabile nel negozio della zia Lisa, dove aveva iniziato a bazzicare già un paio di anni prima, ai tempi in cui le estati di molti ragazzini venivano dedicate ai primi contatti col mondo del lavoro. Gli erano bastati pochi mesi per farsi apprezzare da tutti i bottegai lì intorno, uno dei quali, venuto a sapere di un suo incidente in motorino, aveva iniziato a prenderlo in giro chiamandolo Jacky, col nome del pilota di Formula 1 Ickx che allora gareggiava con la Ferrari. Da quel momento è stato Jacky per tutti, colleghi e clienti, con i quali è riuscito a creare un rapporto davvero simbiotico.
Da allora gran parte della sua vita si è svolta in quella manciata di metri quadri, davvero pochissimi, in cui è riuscito a concentrare anno dopo anno il top della qualità ortofrutticola. Niente self-service, niente clienti a vagare fra le cassette maniacalmente allineate sugli scaffali, niente code alla cassa: Jacky ha sempre voluto privilegiare il contatto umano, ogni cliente una persona a cui dedicare totalmente la sua attenzione e quattro chiacchiere, anche quando la fila fuori dalla porta si faceva impegnativa.
Non c'era stanchezza che gli impedisse quei gesti gentili che le sue "veciote" apprezzavano tanto: e sì che ne avrebbe avuto ben donde, visto che due volte la settimana partiva per i mercati generali di Verona a fare rifornimento di primizie avviandosi alle tre di notte per poi tornare in negozio, scaricare, piazzarsi dietro il bancone dove intanto la cognata aveva provveduto a sostituirlo e tirare fino alle otto di sera, quando magari caricava sul furgone la spesa da portare a domicilio a quelle signore anziane che non potevano più permettersi di scendere in negozio.
Ora potrà finalmente dedicarsi a quei piccoli, grandi piaceri che la dura vita di bottega gli aveva limitato: la pesca nella Sarca (ma restituendo subito al fiume tutte le prede catturate), la sua Juventus, la vita coniugale. Ci mancherà, Jacky: ci mancherà non tanto e non solo per la qualità dei prodotti in vendita, quanto per lo spettacolo che andava in scena ogni volta che si varcava quella porta. Sipario, dunque. E buon proseguimento.