Collegamento completo solo fra 3-4 anni: «Troppi ritardi per finire la Loppio-Busa»
Il consigliere provinciale di minoranza Filippo Degasperi chiede tempi più rapidi per il progetto definitivo dei lotto 3 e 4 mas anche della circonvallazione di Torbole: «È evidente il grave ritardo registrato per un tratto indispensabile per alleviare i problemi di circolazione»
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TRENTO. Pescando negli archivi delle note ufficiali, quelle corredate da "testi e musica" degli amministratori provinciali, tutto sarebbe dovuto essere concluso entro il 2022. Poi d'accordo, c'è stato il Covid, la guerra in Ucraina, i prezzi delle materie prime sono schizzati alle stelle e tantissimi cantieri pubblici, lungo tutto lo Stivale, hanno subito battute d'arresto. Ma ora se va bene il collegamento viario Passo San Giovanni-Cretaccio sarà pienamente operativo nel 2027, più probabilmente 2028, esattamente dieci anni dopo il primo "colpo di piccone".
E a cascata quindi tutta la riorganizzazione del sistema viabilistico e della mobilità in Busa dovrà attendere quella data prima di passare dalla carta dei documenti approvati ormai da tempo alla reale applicazione. Ritardi consistenti quindi, rispetto ai quali è necessario imporre un'inversione di rotta accelerando il tutto, anche perché alcuni tasselli essenziali (vedi il collegamento dalla Maza al Cretaccio con ponte sul Sarca) non sono nemmeno alla fase della progettazione esecutiva.
E proprio in tal senso si è mosso in questi giorni il consigliere provinciale di minoranza Filippo Degasperi (Onda) che ha depositato una mozione che chiede sostanzialmente tre cose: approntare in tempi rapidi il progetto definitivo del lotto 3 del collegamento Loppio - Busa in modo da includere il raccordo con il tunnel della circonvallazione di Torbole; predisporre il progetto dell'ultimo lotto (lotto 4) del collegamento, ovvero il potenziamento di via Sabbioni e via Aldo Moro fissando tempi e modi per la sua realizzazione; infine «avviare da subito l'iter progettuale della circonvallazione Torbole e garantire tempi ragionevoli e coerenti per il suo completamento».
«È evidente - sottolinea il consigliere Degasperi - il grave ritardo registrato nella progettazione del lotto 3 (per il quale si promette l'entrata in esercizio entro il 2027), ritardo che impone tempi ancora molto lunghi prima di vedere agibile questo tratto, indispensabile per alleviare i problemi di circolazione che da decenni penalizzano residenti e ospiti dell'Alto Garda. Ma nemmeno il lotto 3 completa il collegamento Loppio - Busa.
Infatti rimane da progettare e realizzare il potenziamento di via Sabbioni e di via Aldo Moro fino alla rotatoria con via S. Isidoro. Quest'ultimo lotto è vitale per garantire una buona fluidità della circolazione, in assenza del quale non si possono garantire condizioni di sicurezza. Di quest'ultimo tratto nessuno però ne parla - prosegue Degasperi - né ci sono segnali che si stia provvedendo alla sua progettazione».
Anzi, in occasione dell'abbattimento dell'ultimo diaframma del tunnel, il 21 dicembre scorso, l'ingegner Raffaele De Col, oggi nuovo direttore generale della Provincia, aveva precisato che «questo intervento non è all'ordine del giorno».
«Per fornire all'Alto Garda un sistema viabilistico adeguato alle esigenze della popolazione locale e dei turisti - incalza Degasperi - è urgente affrontare da subito il progetto della circonvallazione di Torbole, opera indispensabile non solo per liberare la cittadina dal traffico ma per tutta la litoranea - fascia lago. Al posto dell'attuale SS 240, sempre congestionata, quest'opera consente di avere finalmente una ZTL (zona a traffico limitato) a disposizione di ciclisti e pedoni particolarmente attrattiva per chi vuole godere i panorami del lago».