Alto Garda / Il problema

Arco, pazienza finita: rilanciata la battaglia alle barriere architettoniche

È tornatra la "marcia delle carrozzine” di Augusto Tamburini, che già tempo fa aveva chiesto interventi per consentire a tutti la mobilità per le vie cittadine

ARCO. «Basta alle barriere architettoniche ad Arco». L'associazione “La marcia delle carrozzine” di Augusto Tamburini ha lanciato martedì 3 settembre un appello urgente all'amministrazione comunale di Arco, chiedendo maggiore attenzione verso l'accessibilità urbana in tutto il territorio comunale, dove molte barriere architettoniche impediscono la mobilità dei disabili. Inoltre una manifestazione per esaminare vari punti dove l'associazione ha già tempo fa chiesto interventi per la rimozione di barriere architettoniche.

Tamburini e i membri dell'associazione hanno rivolto un appello anche alle istituzioni, dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al governatore, Maurizio Fugatti, affinché si affronti l'annoso problema della mancata assicurazione per carrozzine in Italia, a differenza di Paesi come Olanda, Belgio e Germania.

Tamburini sottolinea come i disabili, privi di garanzie giuridiche, siano costretti a vivere in condizioni di insicurezza, da «non cittadini». Questo è in palese violazione dell'articolo 3 della Costituzione italiana, secondo cui «tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali».

Augusto Tamburini ha presentato la marcia che si svolgerà sabato mattina ad Arco ieri mattina in conferenza stampa sulla veranda del casinò municipale, accompagnato da alcuni membri dell'associazione e da Ivo Tamburini.

«Vogliamo innanzitutto richiamare l'attenzione delle istituzioni e dei cittadini su un fatto gravissimo - ha spiegato Augusto Tamburini - parlo dell'impossibilità per le carrozzine e per gli altri mezzi usati dai disabili di essere assicurati, contrariamente a quanto accade in Olanda, Belgio, e in alcuni Länder della Germania. La sanità in Italia ha interesse a trattarci come malati. Chiediamo alle istituzioni, a cominciare dal presidente Mattarella fino ai membri del governo, di intervenire. Non ci sentiamo cittadini perché non godiamo delle garanzie giuridiche previste dall'articolo 3 della Costituzione. Purtroppo passiamo gran parte della nostra vita su questi mezzi in strada, spesso dove non ci sono marciapiedi».

Quanto alla richiesta di intervenire sulle barriere architettoniche ad Arco, Ivo Tamburini ha ricordato che, circa 10 mesi fa, «abbiamo avuto un incontro con il sindaco Betta e con la giunta, nel quale abbiamo segnalato i vari punti critici presenti in città. Dopo 10 mesi non è accaduto nulla, nemmeno una telefonata. Nel 2024 non possiamo ancora essere qui a sottolineare che molti punti sono ancora inaccessibili, così come alcuni negozi. Ci sono però delle eccezioni virtuose, come La Pace e il tabacchino a Largo Pina, da cui tutti dovrebbero prendere esempio».

Nel 2024, ha sottolineato Ivo Tamburini, «è inammissibile essere qui a chiedere maggiore attenzione e sensibilità su questo tema; dovrebbe essere scontato. Vale anche per il turismo: ci sono 3 milioni di disabili in Italia, ma cosa può fare un turista sulla carrozzina ad Arco? Praticamente nulla. Chiediamo alla cittadinanza e alle istituzioni di partecipare alla nostra marcia sabato, aperta a tutti».

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