Garda / Lavori

Pista ciclabile a Navene, gli affezionati: «Addio spiaggia bella. Una tristezza infinita»

Il cantiere della Ciclovia del Garda arriva in un'area semiselvaggia molto apprezzata, abbattuti decine di carpini neri e fagg, prima della galleria, in località Baitone. Era un gioiellino perché poco frequentato da turisti e molto da famiglie locali: alcuni frequentatori confidano il proprio rammarico

RIVA «Frana proprio dove vogliono fare la ciclovia»
CRITICHE Ciclovia del Garda, sempre più forte il “partito” del no
GARDA Ciclovia, Pd: “Aumentano costi, rischi e danni, ma Fugatti tira dritto”

PROVINCIA Fugatti va avanti, «mascheramenti» per il cemento sulla riva

NAVENE. La Ciclovia del Garda divora senza pietà spiagge semiselvagge e abbatte decine di carpini neri e faggi. I caterpillar si sono portati via in questi giorni una spiaggia cara a tante e tanti rivani, arcensi e altogardesani ma anche tanti di Rovereto e Mori. È l’ultimo tratto di costa a Navene nord, prima della galleria, località Baitone. Era un gioiellino perché poco frequentato da turisti e molto da famiglie locali. Di seguito il rammarico di alcuni frequentatori.

«Non voglio essere polemico - dice il torbolano Matteo Marega - dico solo che pochi sono quelli che ad oggi si stanno rendendo conto che il turismo come lo intendono qui sta piano piano creando più problemi che vantaggi. Ci sarà presto un punto di rottura e di non ritorno. Mangiare male, non potersi spostare, non avere più luoghi appartati, non riuscire a incontrarsi in locali senza essere rapinati per schifezze, affitti introvabili o impagabili, case non più accessibili e mi fermo qui. Niente di ciò che dico è arbitrario. Anche un cretino è costretto a riconoscerlo ma nonostante tutto si va avanti per la medesima direzione perché c’è un’inconsapevole sudditanza verso il potere economico. Il possesso, il lusso e il profitto sono diventati cardini dell’inconscio collettivo, posizionati in cima alla scala dei valori scalzando il bene, il bello, il giusto. La gioia non è più un obiettivo comune sostituita dal benessere inteso in senso patrimoniale senza rendersi conto che questo ci condanna a una tristezza infinita.».

«L’ultimo luogo, lungo il lago di Garda - osserva il rivano Pierre Bruni - con spiagge naturali e anche un posto di fuga per noi altogardesani, che oramai viviamo o per dire meglio "sopravviviamo" all’orverturism, erano le spiaggie tranquille di Navene, un luogo dove il silenzio e la natura regnavano incontrastati. Frequentiamo Navene da molto tempo e le sue acque cristalline, e calde erano un toccasana per la mente e lo spirito. Siamo talmente disgustati da questo progettare il turismo, che oltre a rubarci il futuro, visto che comunque la ciclabile del Garda non verrà mai completata per ovvi motivi logistici, ci sta rubando anche il passato, luoghi a noi cari vengono devastati in nome del green. È questa la società e la logica che vogliamo lasciare ai nostri figli? Sfruttamento e distruzione della natura? Ci rubano presente e futuro».

Sono di diverso avviso i roveretani Luca Fronza e Luanna Molinari: «Noi ci andiamo da quando siamo bambini e a essere sinceri, siamo contenti che facciano una ciclabile. Hanno rovinato un po’ tutto è vero ma aspettiamo di vedere quando sarà finito, magari le spiaggette ritornano. Verrà tutto bello. Tra tutte le devastazioni che stanno facendo, questa non ci dà noia. Più ciclabili per tutti».

In ultimo il pensiero di Eliseo Soardi, di Arco: «Si vuole globalizzare il più possibile posti che erano intoccati; li si vuole rovinare. Mi sembra che così facendo si vada contro quello che è una visione moderna di futuro che non vuole andare toccare quello che non è stato toccato e sviluppare meglio quello che è già sviluppato. Quindi lasciamo stare le cose ancora belle e naturali e dedichiamo più tempo a quello che è già fatto, magari male, e lo sistemiamo».

I lavori per creare la sede stradale per la Ciclovia del Garda a Navene costano 7,4 milioni e sono finanziati in parte con il Fondo dei comuni confinanti (soldi trentini) e realizzati dal Veneto con Veneto strade; responsabile per il comune di Malcesine è Francesco Misdaris. Si tratta della «Realizzazione di un collegamento ciclopedonale sulle sponde del lago di Garda a Malcesine ex lotto 6 primo stralcio: da località Baitone alla galleria Cantone» e prevede un tratto in spiaggia, quella spianata in questi giorni, un pezzo in galleria nuova in corso di realizzazione e una parte a sbalzo accanto alla carreggiata stradale.

comments powered by Disqus