Ciclovia, comitati all'attacco: «Ora mobilitazione contro un orrore»
Gli ambientalisti chiamano i cittadini di Riva a impegnarsi per fermare quello che considerano uno sfregio alla natura di cui «Provincia e Comune saranno i responsabili». Rilanciata, per il tratto da Limone in su, l'alternativa con le bici sui battelli Navigarda
PROVINCIA Consegnato il cantiere: tolti 300 metri di passerella a sbalzo
CONTRARI Il comitato boccia le modifiche: piegano natura e territorio
CRITICHE Ciclovia del Garda, sempre più forte il “partito” del no
PROTESTA L'alternativa: fermare le bici allo Sperone
TRENTO - «Forzatura», «orrore», «ostinazione», «menefreghismo». Oltre a una buona dose di "mistero", per non dire qualcos'altro. Sono solo alcuni dei termini utilizzati dagli attivisti del comitato Salvaguardia Area lago e dai rappresentanti del Coordinamento ambientalista sia altogardesano che interregionale per fotografare la situazione che sta venendo avanti rispetto ai lavori del tratto occidentale della Ciclovia del Garda, tra Riva e Limone, alla vigilia del consiglio comunale che domani sera dovrebbe affrontare l'argomento anche in riferimento alla petizione popolare sottoscritta da 402 cittadini ma la cui trattazione nella sostanza si dà per scontato non avverrà per una questione di «legittimità» delle firme raccolte.
Gli ambientalisti chiamano la città alla «mobilitazione», a essere presenti in sala per cercare di fermare quello che definiscono «un orrore di cui Provincia e Comune saranno i responsabili e i colpevoli per sempre».
La consegna dei lavori degli ultimi due tratti (ad eccezione del passaggio in corrispondenza dell'Hotel Pier) hanno aumentato la tensione.
«Una consegna affrettata - denuncia la presidente del Sal Maria Elisabetta Montagni - che sospettiamo abbia lo scopo di bloccare la nostra richiesta di fermare l'opera allo Sperone».
Il massiccio intervento in corrispondenza della Riserva della Val Gola ha poi fatto il resto: «La variante progettuale ufficialmente non c'è, non c'è un atto, non c'è una previsione di spesa - denuncia ancora il comitato Sal - Non ci fidiamo, anche perché non sappiamo nulla di quello che è stato annunciato giorni addietro da Fugatti e dal commissario Misdaris anche in considerazione di quanto è stato fatto in questi giorni nella Riserva di Val Gola e in corrispondenza di quelle falesie».
«A parte l'ignoranza del considerare la Riserva limitata alla spiaggetta e non, come realmente è, sino al ciglio della statale - incalzano Montagni e Paolo Matteotti - un intervento in quel contesto prevede una compensazione di ripristino che va stabilita preventivamente. Cosa che non è stata fatta - incalza Matteotti - a causa del menefreghismo dell'amministrazione comunale dove nessuno sa realmente cosa si sta facendo. Si va avanti a muso duro senza informare e ascoltare, con una visione unicamente ingegneristica».
Comitato Sal e coordinamento ambiente Alto Garda e Ledro contestano apertamente un progetto che ferisce a morte l'ambiente, il lago e rischia di pregiudicare seriamente anche la circolazione stradale con l'allargamento delle tre gallerie a monte prospettato dal commissario Misdaris e dalla Provincia.
«L'alternativa c'è - incalzano gli ambientalisti - È il trasporto sui battelli Navigarda, strada peraltro già percorsa dai territori a sud di Limone.
C'è una questione di tutela dell'ambiente, di sicurezza ma anche di costi.
«Da marzo dell'anno scorso a novembre di quest'anno - sottolinea Marina Bonometti - siamo passati da 58 ad oltre 84 milioni di euro, quasi il 50% in più. E questo senza tener conto della variante progettuale delle unità funzionali 3.2 e 3.3, della progettazione esecutiva e dei lavori del lotto successivo, di quello della Uf2, dell'acquisizione, progettazione ed esecuzione lavori per il passaggio in corrispondenza dell'Hotel Pier e di quello alla Casa della Trota».
«Tra l'altro - osservano ancora le due sigle - in corrispondenza della Casa della Trota le falesie sono ancora più a strapiombo: sarà possibile costruire anche lì la passerella o la ciclabile non potrà essere realizzata? Non si può fare un'opera del genere a pezzettini».