Criminalità / Lo sdegno

Banda di ladri in azione quando c'è il funerale: è successo a Riva e a Torbole

Quando i malviventi sono entrati in casa c’erano anche due donne che non si sono accorte di nulla. Rubati ori e denaro

TORBOLE Derubano la casa durante il funerale

di Paolo Liserre

TORBOLE. Un episodio può essere una coincidenza. Squallida, misera, ma pur sempre una coincidenza. Due episodi, per giunta in un lasso ravvicinato di tempo, destano più di un sospetto e vanno ben oltre i confini della casualità. Il sospetto è che ultimamente nell'Alto Garda operi una banda di ladri d'appartamento che entra in azione a colpo praticamente sicuro sapendo che i proprietari di casa sono al funerale di un loro caro, mamma, papà o sorella che sia.

È avvenuto a Torbole il 28 febbraio scorso, ancor prima è successo a Riva del Garda, Rione 2 Giugno. Anche in questa circostanza, tutti (o quasi) i cari della defunta erano al funerale e i malviventi hanno preso di mira la casa che ritenevano incustodita.

«Ritenevano» perché in questo caso all'interno dell'abitazione di viale Primo Maggio c'erano due persone: la sorella, anche lei anziana, e la nuora della defunta, che però, quasi fortunatamente verrebbe da dire, non si sono accorte di nulla.

In pieno giorno, visto che le esequie della signora rivana di 95 anni si sono svolte nel primo pomeriggio, il ladro o i ladri hanno prima forzato il cancello d'ingresso e poi sono riusciti a entrare in casa senza peraltro fare alcun rumore che potesse attirare l'attenzione delle due donne.

A colpo sicuro sono andati in camera da letto e nel primo cassetto di un piccolo mobile hanno trovato un porta-gioie con all'interno alcuni gioielli di valore, un po' di contante e un orologio d'oro. Quindi, una volta raccolto tutto il possibile, se ne sono andati silenziosamente e per non fare il minimo rumore non hanno nemmeno chiuso il cancello d'ingresso limitandosi ad accostarlo. I padroni di casa sono stati assenti per un paio d'oro al massimo e al loro rientro è stato il figlio ad accorgersi che il cancello era solamente accostato.

«Quando siamo saliti in casa e ci siamo recati in camera da letto - racconta il figlio - abbiamo capito subito che erano venuti i ladri. Un fatto che dà enormemente fastidio, nonostante sia andato tutto bene visto che in casa c'erano mia zia e mia moglie e la cosa avrebbe potuto prendere una piega decisamente diversa».

L'uomo ha deciso di raccontare la brutta vicenda occorsa alla sua famiglia dopo aver letto sulle nostre pagine il caso di Torbole, il furto a casa della famiglia Moro, per mettere in guardia altre potenziali vittime. Sul caso indagano i carabinieri.

C'è il sospetto che vi sia qualche malvivente, solitario o in gruppo, che controlla annunci sugli organi d'informazione, social e semplice affissioni pubbliche per vedere gli annunci funebri e segnarsi le date dei funerali. In modo da poter operare quasi indisturbato. Perché la "fantasia" e il cinismo di certi malviventi spesso non conosce limiti.