Il caso / La rassegna

Riva del Garda, il Bike Festival resta appeso ad un filo

Diniego degli uffici comunali sul Parco Miralago. In giunta più “no” che “sì”. Ore frenetiche di confronto fra tecnici, Atp e Comune

di Paolo Liserre

RIVA DEL GARDA. Sembrava tutto scontato e invece non è così. A un mese e mezzo dall’evento, l’edizione 2025 del «Bike Festival», la seconda tutta marchiata Apt Garda Dolomiti, è appesa a un filo e le prossime saranno ore decisive. Gli uffici comunali preposti hanno dato un preavviso di diniego rispetto alla concessione dell’area del parco Miralago nord e nelle ultime ore i contatti tra tecnici, amministrazione comunale e vertici dell’azienda di promozione turistica sono stati frenetici per cercare una soluzione alternativa. Che sarebbe anche stata trovata per recuperare quegli spazi (la parte nord del compendio Miralago) considerati strategici e particolarmente attrattivi dal comitato organizzatore. Il fatto è che anche la possibile soluzione alternativa non convince tutti nemmeno in giunta dove la “patata bollente” dovrebbe passare per il via libera finale proprio nella seduta convocata per oggi pomeriggio. Quello che a Palazzo Pretorio hanno ribattezzato come il «piano B» dell’Apt, prevederebbe l’utilizzo completo del Parco dell’Ora e quello della parte sud del compendio Miralago, peraltro asfaltato da tempo ormai. Ma, osservano dalla stessa giunta, comunque rimarrebbe il problema del transito dei pesanti camion che devono portare stand e materiali, oltre alla questione riguardante la chiusura di viale Rovereto, peraltro in un weekend elettorale col seggio alla caserma dei Vigili del Fuoco. Sarà l’aria elettorale ma fino a ieri sera le posizioni nell’esecutivo Santi erano tutt’altro che univoche e i contrari erano più numerosi dei favorevoli.

Ora si cercherà di trovare una quadra perché il tempo è ormai scaduto. E rimettere tutto in gioco adesso sarebbe un colpo durissimo per Riva e per le casse stesse dell’Apt. Che la situazione sia delicatissima lo dimostra la presa di posizione del «tavolo delle categorie economiche» (Asat- Federalberghi Trentino, Associazione Artigiani, Confesercenti, Coldiretti e Cooperazione Trentina) che in una nota esprime «forte preoccupazione per la possibilità che non venga organizzato il Bike Festival».

«Oltre a essere un appuntamento sportivo di rilievo - scrivono le categorie - il Bike Festival è un’opportunità strategica per l’intero comparto economico locale. Strutture ricettive, ristoranti, attività commerciali e fornitori di servizi traggono un beneficio diretto dalla visibilità e dall’afflusso turistico generato dall’evento. Naturalmente è indispensabile che la manifestazione mantenga criteri di sostenibilità. Quest’anno inoltre pare ci sia la novità dell’adesione del Bike Festival alla Climate Action Charter dell’Uci (Union Cycliste Internationale). Con questa adesione, si impegnano a rispettare le linee guida dell’Uci per la riduzione delle emissioni nel settore ciclistico, includendo la misurazione dell’impronta di anidride carbonica dell’evento e l’implementazione di misure di compensazione. Ci pare un primo passo importante verso la realizzazione di una manifestazione sostenibile che si faccia portavoce di questa missione e, attraverso un approccio orientato alla sostenibilità, contribuisce a ridurre l’impatto ambientale dello sport».

«Il Bike Festival - concludono le categorie economiche - è un evento volano per lo sviluppo dell’economia locale. Affinché possa continuare a prosperare, è essenziale che tutti gli attori coinvolti – istituzioni, operatori turistici associazioni ambientaliste e residenti – collaborino per le il potenziamento della manifestazione».