La proposta «Scegliamo gli scrutatori tra i disoccupati»
Il Pd di Rovereto ha presentato una mozione, che sarà discussa a breve in consiglio comunale e che invita la giunta a rivedere il regolamento per la compilazione delle liste di cittadini tra cui scegliere gli scrutatori ai seggi in caso di consultazione popolare. Un regolamento - ora chiede appunto il Pd - che dovrebbe avere un obiettivo: dare la priorità a chi è senza lavoro
ROVERETO - Non sarà questa proposta a risolvere i problemi della crisi economica. Lo sanno benissimo da soli i proponenti. Il cui obiettivo, semplicemente, è quello di dare un segnale, in due direzioni: verso le categorie deboli, che magari di questi tempi il lavoro l'hanno perso o lo stanno cercando. E verso le imprese, togliendo loro un costo, in termini quantomeno organizzativi. È questo lo spirito con cui il Pd ha presentato una mozione, che sarà discussa a breve in consiglio comunale e che invita la giunta a rivedere il regolamento per la compilazione delle liste di cittadini tra cui scegliere gli scrutatori ai seggi in caso di consultazione popolare. Un regolamento - ora chiede appunto il Pd - che dovrebbe avere un obiettivo: dare la priorità a chi è senza lavoro.
Naturalmente il tema diventa ora di stretta attualità per via delle elezioni provinciali ormai sempre più vicine. Ed è prendendo spunto da quelle che il Pd chiede di fare una razionalizzazione della gestione dei seggi elettorali. Come qualsiasi elettore sa, votare significa mettere in piedi una macchina complessa che non potrebbe stare in piedi senza presidenti di seggio e scrutatori. Anche questi ultimi percepiscono ovviamente un'indennità, per il lavoro svolto. Certo, nessuno ci diventa ricco, ma sono comunque dei soldi, che vanno corrisposti per il giorno prima del voto, il giorno (o i giorni) in cui si svolgono le consultazioni e per la durata dello scrutinio. A ciò si aggiunga il fatto che la legge riconosce agli scrutatori, in caso siano dei lavoratori sia pubblici che privati, di avere due giorni di ferie per riposarsi, dopo l'impegno ai seggi. Questo è il quadro normativo. Nell'ambito del quale, osserva il Pd, spesso vengono chiamate persone che un lavoro ce l'hanno. Ed è questo, spiegano, che si dovrebbe cambiare.«In moltissimi casi - scrive il Pd nella mozione - le persone che fanno gli scrutatori sono dipendenti pubblici o privati e il loro allontanamento dal luogo di lavoro nelle giornate di recupero, crea disagi (per la mancanza dal posto di lavoro nelle giornate di recupero) e costi (le giornate di recupero sono a totale carico del datore di lavoro) soprattutto quando trattasi di aziende medio piccole. Per contro esistono categorie di cittadini (iscritti alle liste di collocamento, studenti, casalinghe, persone diversamente abili) che potrebbero assolvere allo stesso compito senza creare disagi, e con costi per la collettività decisamente inferiori».
Da qui la richiesta: immaginare un regolamento che stabilisca criteri precisi, che tengano conto di ciò, che la commissione elettorale dovrà poi rispettare nell'aggiornamento delle liste degli scrutatori. «Non è un'iniziativa isolata - osserva Gianluca Merlo - è nata nell'ambito del Consorzio dei Comuni, ne stanno discutendo a Lavis, e il coordinatore dei circoli del Pd vorrebbe portarla anche in consiglio a Trento. È una piccola cosa, lo sappiamo, ma seppur di poco, permette di dimostrare attenzione alle fasce deboli, e riduce i costi sia per l'ente pubblico, che per i privati».