Un referendum sulla moschea. La richiesta della Lega Nord
Anche a Rovereto c'è voglia di referendum, o meglio, per la Lega è il caso di coinvolgere i roveretani su una questione fondamentale per il Carroccio: la costruzione di una moschea nella città della Quercia. Il consigliere Viliam Angeli chiede all'amministrazione di indire una consultazione per decidere se garantire o meno un luogo di culto agli islamici della città I tuoi commenti
ROVERETO - Anche a Rovereto c'è voglia di referendum, o meglio, per la Lega è il caso di coinvolgere i roveretani su una questione fondamentale per il Carroccio: la costruzione di una moschea nella città della Quercia. Forse traendo ispirazione dal secessionismo veneto e dal referendum della Crimea, quindi, con un ordine del giorno collegato al bilancio, il consigliere Viliam Angeli chiede all'amministrazione di indire una consultazione per decidere se garantire o meno un luogo di culto agli islamici della città.
«Il rispetto dei musulmani non equivale al diritto di costruire moschee», è il titolo del documento presentato dalla Lega. La premessa è che la variante al Prg di maggio 2011 ha introdotto la possibilità di utilizzare i capannoni della zona come centri culturali e per manifestazioni anche religiose. Tale provvedimento, si legge nell'ordine del giorno, è stato al centro di dibattiti non soltanto all'interno dell'organo legislativo comunale ma anche dell'opinione pubblica roveretana.
Stante la contrarietà della Lega alla realizzazione di un luogo di preghiera per i 2mila musulmani della città della Quercia, Angeli chiede al Consiglio di indire un referendum nella Circoscrizione individuata come possibile area in cui realizzare la moschea, al fine di coinvolgere la cittadinanza nella scelta. «Nel caso in cui l'esito del referendum fosse favorevole alla realizzazione della struttura o nel caso in cui l'amministrazione comunale non volesse servirsi dello strumento democratico del referendum, invitiamo il Comune a non stanziare alcuna risorsa pubblica a favore della costruzione del luogo di culto musulmano, dirottando le risorse sulle famiglie e le imprese roveretane in difficoltà».