Zandonai, per i vip i posti sono gratis
Vip a caccia del posto riservato al teatro Zandonai di Rovereto, il giorno dell'inaugurazione prevista il 18 ottobre. Le poltrone disponibili sono 500: ben 250 verranno assegnate però tra istituzioni e sponsor (e 138 saranno gratis). E la gente? Si dovrà mettere in fila alle sei del mattino per avere un biglietto
Il 18 ottobre si spalancherà la porta su quelle poltroncine rosse, su quel lampadario luccicante, su quei palchetti il cui stucco, da solo, è capace di fare spettacolo. Il 18 ottobre lo Zandonai si aprirà alla città. Dopo un'attesa, per la città, di oltre dieci anni. Per questo all'ombra della Quercia c'è chi è già pronto a mettersi in fila. Perché i biglietti sono pochi. Lo si sapeva da sempre: il gioiellino di corso Bettini conta 500, tra poltroncine e sedie. E posti in piedi non ce ne sono, mica parliamo di un teatrino di periferia. Ma quanto pochi sono, i biglietti disponibili, lo si è capito solo nei giorni scorsi: perché per i roveretani «comuni» ne restano 250. Gli altri, cioè la metà, sono già andati.
Perché anche l'urbe che si picca di essere stata città dei lumi, così poco prona a qualsivoglia potere da sbeffeggiare i vicini trentini pronti a genuflettersi davanti ad ogni starnuto del principe vescovo, qualche personalità deve riconoscere di averla. È obbligata ad averla. E non si può non ricordarsene, quando si taglia un nastro, non foss'altro perché si tratta di un nastro che è costato alle casse pubbliche qualcosa come 25 milioni di euro. E un po' di gratitudine va mostrata, a chi ha aperto i cordoni della borsa. Quindi posti riservati per 250 vip nostrani. Con l'unica accortezza di dividerli in due categorie: c'è chi è invitato gratis e chi ha il posto riservato, ma il biglietto dovrà pagarlo.
È un argomento di quelli scivolosi. E a palazzo Pretorio mostrano di averlo capito: in questi giorni le comunicazioni tra uffici si moltiplicano, perché si è perfettamente consapevoli di essere stretti tra due fuochi: da una parte gli obblighi dell'etichetta, dall'altra le liste di inviti fanno subito casta. E non sono tempi per andare ad istigare la suscettibilità dei cittadini, che tra pochi mesi, giusto per inciso, saranno pure elettori. Quindi si è cercato di darsi un limite. L'obiettivo era quello di garantire alle personalità non più di un terzo dei posti. Un'utopia: un terzo di 500 non sarebbe bastato per accontentare il numero minimo di personalità, anche in tempi di austerity dei costumi. Si è quindi spostata l'asticella alla metà.
Duecentocinquanta biglietti, e di questi 138 addirittura gratis, sono riservati. A chi? Alle istituzioni, per lo più. Spicca il ministro ai beni culturali Dario Franceschini, che se sarà presente, potrà pure portare la consorte (o chi vuol lui: ha diritto a due inviti). Poi ci sono le istituzioni locali: giunta provinciale, giunta comunale, sindaco, il vicepresidente della Regione, il presidente e l'assessore alla cultura della Comunità. Tutti invitati e con diritto di venire accompagnati. Ma, visti i tempi, i relativi consorti il biglietto lo dovranno pagare. Lo stesso varrà per i 40 consiglieri comunali: per loro un biglietto garantito senza dover far la fila, ma aprendo il portafoglio.
Quanto alle circoscrizioni, c'è un posto (a pagamento) per ognuna, mentre gratis (ma senza compagni) sono invitati una serie di dirigenti provinciali e comunali, i sindaci e assessori alla cultura delle giunte precedenti, i direttori e presidenti di Mart, Museo civico e museo della guerra, Campana dei caduti, Apt, santa Chiara, Accademia degli Agiati, teatro stabile di Bolzano, il presidente del consorzio InCentro, il direttore di Trentino Marketing nonché sindaci e consorti delle città gemellate Forchheim, KufStein e Dolni Doubroc. Gratis entreranno i 5 comandanti delle forze dell'ordine. Poi c'è la stampa (30 posti), architetti e ingegneri che hanno lavorato al restauro e gli sponsor. Il totale fa 250. Il resto è per i cittadini, che il 4 ottobre potranno mettersi in fila. Sperando di arrivare in tempo, quando in tempo significa all'alba: alle 6 saranno dati i numeri di priorità da mostrare alla biglietteria. Come dal dentista della mutua degli anni '80. Non sarà chic, ma è democratico.
Ma.Pf. e C.Z.