Carlo Feltrinelli lascia il Mart, «Il Museo è senza futuro»

Carlo Feltrinelli ha deciso: addio al Mart. Ha inviato la settimana scorsa una lettera alla presidente del Museo d'arte moderna e contemporanea, Ilaria Vescovi, spiegando le motivazioni che lo spingono alle dimissioni. Tra queste, non di poco conto sono quelle legate all'addio di Cristiana Collu che l'editore milanese legge come il segno di un declino del museo roveretano. E il giudizio è tagliente e si può riassumere in una delle frasi scritte nella missiva: «Così come si va configurando il Mart non ha un futuro».


Giudizio duro che non lascia spazio a mediazioni. Peraltro la presidente non ha nemmeno cercato di dissuadere Feltrinelli. Non risulta che l'abbia cercato, nemmeno per un chiarimento. Ha preso la lettera spedita giovedì 6 dicembre da Milano e arrivata a Rovereto il giorno dopo e l'ha messa in un cassetto. Tanto che pochi fino a ieri sapevano della decisione di Carlo Feltrinelli. E tra questi pochi informati nessuno ne voleva parlare. Gli uffici del Mart continuavano a sostenere di non saperne alcunché. Vescovi ha informato praticamente solo gli altri membri del Consiglio d'amministrazione, Stefano Andreis, Matteo Lunelli e Maria Concetta Mattei. In Comune il sindaco Andrea Miorandi non intende parlare della vicenda, ma dal suo staff si lascia intendere grande preoccupazione per questo piccolo terremoto. Feltrinelli è stato nominato dal Comune e ora l'amministrazione dovrà nominare un altro consigliere, ma non sarà semplice, perché anche la nuova figura rischia di restare isolata nel Cda.


Del resto la lettera di Carlo Feltrinelli è decisamente pesante, tagliente. L'editore scrive direttamente alla presidente, dicendo che non vede futuro per il Museo. «Nell'aprile dello scorso anno - scrive Carlo Feltrinelli - ho accettato di entrare nel consiglio d'amministrazione dopo una valutazione meditata». Ma secondo Feltrinelli «fin da subito è mancata una condivisione di visione e di missione del Mart. Non c'è visione per il futuro». Feltrinelli accusa anche la Provincia e i suoi vertici: «Non mi sono chiare le strategie dell'amministrazione provinciale, ho espresso in diverse occasioni varie preoccupazioni che si sono acuite. Mi sento dunque in obbligo - conclude - di lasciare, con l'augurio che il Mart possa proseguire sulla sua strada». Da Milano l'editore non vuole aggiungere altre parole alla sua missiva. Certo è che pone problemi forti e soprattutto ripropone una spaccatura forte tra visioni opposte su quale ruolo debba rivestire il Museo d'arte roveretano. Oltretutto per il Comune non sarà facile trovare un'altra figura di questo livello, dopo il passaggio e l'attacco di Carlo Feltrinelli.


Intanto il Museo ancora non sta scegliendo il futuro direttore che dovrà sostituire Cristiana Collu. L'unica cosa che si può sapere è che sul sito del museo, nel link «lavora con noi» si invita chi volesse fare il direttore a sottoporre le proprie candidature entro la fine di dicembre alla Gea di Milano, la società incaricata di selezionare la nuova figura. Una selezione un po' inusuale per scegliere il direttore di un museo internazionale.

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