Condannato papà: dava canne al figlio minorenne
Sulle droghe leggere le posizioni sono diverse. La legge, da una parte, ne vieta l'uso e ne punisce lo spaccio. Ma è altrettanto vero che non sono pochi coloro che si battono per la depenalizzazione. Ma qualsiasi sia l'opinione di ognuno al riguardo, la legge resta tale. E se si passa una canna al proprio figlio, semplicemente, si commette reato. Non importa cosa si pensa di fare, con quel gesto. Per la legge è spaccio. Ne sa qualche cosa un padre del basso Trentino, condannato ieri mattina a un anno di reclusione con sospensione condizionale e a duemila euro di multa. Il motivo? Avrebbe dato al figlio, per altro minorenne, alcuni spinelli. Un'accusa che per altro merita il condizionale perché il ragazzo, davanti al giudice, ha negato la circostanza. Ma tant'è. Ormai sembra ne avesse parlato con la ex fidanzata. E lo sanno tutti, le ex fidanzate possono essere pericolose. In questo caso ad inguaiarlo è stata la mamma della giovane, ma è più o meno la stessa cosa.
Ma andando con ordine. Il ragazzo in questione aveva una storia d'amore con una coetanea. Una storia condita dall'entusiasmo di quell'età, che portava entrambi a condividere le esperienze più diverse. Tra queste, anche l'hashish, qualche volta. Ma l'adolescenza è nemica dei legami lunghi e i due, ad un certo punto, si lasciano. Stando alla versione della mamma di lei, semplicemente il giovane ha smesso di frequentare la casa in cui prima era ospite fisso. Al che la donna ha iniziato a chiedere conto della cosa alla figlia che sulle prime s'è chiusa a riccio - perché gli adolescenti non si confidano con i genitori - e poi ha raccontato: il motivo della rottura era il fatto che ogni tanto lui fumava hashish. Esperienza che per altro lei ha condiviso. E visto che c'era, la ragazzina ha detto che in qualche occasione a dare uno spinello con cui rilassarsi ai due giovani sarebbe stato il padre di lui.
La donna a quel punto ha deciso che la polizia non poteva non sapere. E si è presentata in commissariato, raccontando l'accaduto. Da lì è scattata la perquisizione a casa dell'uomo, dove sono stati trovati 12 grami di hashish divisi in 11 spinelli già confezionati. Da qui l'accusa per spaccio. Perché non importa se non ci si guadagna: mettere nelle mani di un'altra persona degli spinelli è reato. Per la verità l'uomo, che pur è consumatore di hashish - anche per fini terapeutici - nonché convinto sostenitore della liberalizzazione delle droghe leggere, nega di aver ceduto hashish al figlio. E anche il ragazzino ha negato di averlo preso dal padre. Ma per il giudice la testimonianza della donna - e della ragazzina, sentita poi - è credibile. Da qui la condanna, contro la quale la difesa ha già annunciato appello, contando sulla discrepanza tra alcune testimonianze.