Mancano soldi per le case? La Comunità della Vallagarina ci mette 250 mila euro

di Barbara Goio

Meno soldi pubblici, e più persone in difficoltà: difficile far andare d’accordo queste due esigenze contrastanti. Ma se tra i bisogni quello di un tetto è forse quello più impellente, ecco che anche le politiche sociali devono fare la loro parte. E questo significa, case in affitto a prezzi bassi. Sono però finiti i tempi in cui si costruivano sempre nuove case e  condomini Itea e da alcuni anni ha preso sempre più piede la politica di erogare contributi integrativi per il pagamento di alloggi locati sul libero mercato
 
Ma la coperta è ancora troppo corta: per questo la Comunità della Vallagarina ha deciso per l’anno 2014 di integrare con fondi propri, circa 250 mila euro, per poter allargare il numero di beneficiari. La somma stanziata dalla Provincia pari a 1.251.432 euro (si pensi due anni fa dalla Provincia erano arrivati 1.755.390 euro) sarebbe bastata a soddisfare soltanto 560 richieste, meno della metà di quelle che erano stata esaminate ed ammesse a contributo. 
«Un bel problema  - spiega il presidente Stefano Bisoffi - proprio in considerazione del valore che rappresenta questo aiuto, che sostiene concretamente nuclei che appartengono alle fasce più deboli e che in questo particolare e difficile momento storico si misurano con crescenti difficoltà, tutta gente a rischio morosità».
 
Da qui la decisione della Comunità di integrare la somma stanziata dalla Provincia con fondi propri nella misura di 250 mila euro così da raggiungere la somma complessivamente disponibile di 1.501.432 euro, in grado di fare fronte a 701 richiedenti su un totale di 1.171 ammessi alla graduatoria. «Certo, per fare felici tutti sarebbero serviti due milioni di euro - commenta ancora Bisoffi - ma facciamo quello che è possibile, almeno così 200 famiglia in più sono state accontentate». Rimarcando che si tratta di un aiuto «straordinario» ma non «eccezionale» e che sono stati usati soldi provenienti da «avanzi da amministrazione», una specie di «tesoretto», il presidente ha rimarcato la volontà di essere vicino ai più bisognosi oltre che per quanto riguarda la casa anche per «il diritto allo studio» e per l’«assistenza socio assistenziale». 
 
«Noi facciamo parte di un ente - precisa il neo assessore Roberto Bettinazzi - che eroga servizi vicini ai cittadini, è questa la filosofia di base». Prendendosi del tempo per esaminare il lavoro passato, e impegnandosi di proseguire nel segno della continuità, Bettinazzi sottolinea che «sono tanti gli strumenti a disposizione della Comunità per affrontare il problema casa, dall’assegnazione di alloggi al contributo affitto, dal canone moderato all’housing sociale». 
 
Tra i vantaggi dei contributi rispetto alla realizzazione di nuove case Itea, un migliore uso del territorio, il lavoro di contrasto agli affitti in nero e la tutela dei padroni di casa, visto che il contributo viene erogato solo dopo che è stato presentato il cedolino dell’avvenuto pagamento dell’affitto.
 
Il canone medio certificato in sede di presentazione della domanda è di circa 465,18 ma c’è anche chi ha chiesto aiuto per pagare un affitto di 887 euro: c’è comunque un massimale di 300 euro. La zona più cara è Besenello, con un affitto medio di 498 euro, mentre quella più a buon mercato è Brentonico (339 euro di affitto medio al mese). A Rovereto si pagano 480 euro, ad Avio 398 ed a Calliano 413. Comunque, per tutti, a far scattare il diritto è la certificazione Icef, che non deve superare il valore di 0,23.
 
(Nella foto l'assessore Alberto Pinter, Stefano Bisoffi, l'assessore Roberto Bettinazzi, il resp. del servizio edilizia Giorgio Bianchi) 
 

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