Tratta di cani per gli accattoni L'Enpa: «Cuccioli per intenerire»
Più che amici dell'uomo sono complici inconsapevoli, schiavi di un disegno più ampio che punta a raccattare soldi stimolando il senso di pena delle persone. Stiamo parlando dei cani, tanto amati soprattutto dai bambini ma spesso sfruttati proprio per interessi «umani» anche poco edificanti.
L'allarme, adesso, riguarda la tratta dei cuccioli dall'Est Europa che poi finiscono sulle nostre strade come partner (con l'obbligo di impersonare la sofferenza e quindi, da attori costretti a recitare una parte che non vorrebbero, immobili sotto il sole cocente e gli occhioni lucidi per intenerire i passanti) per le squadre organizzate di questuanti. E lo stratagemma, manco a dirlo, funziona. La gente, però, non si limita a versare la moneta nella ciotola o nella mano tesa ma spesso chiede di poter comperare il cagnolino per salvarlo da quella tortura.
L'immagine che ci si trova davanti, infatti, è raccapricciante: una parvenza di animaletto innocuo e devastato dal caldo capace solo di fissare con sguardo implorante. Troppo per andarsene senza mettere mano al portafoglio e provare a strappare quell'esserino da una sorte che sembra segnata. Per 50 o 100 euro, dunque, ci si porta a casa il batuffolo di pelo che, quasi sempre, è malato perché non vaccinato e, appunto sfruttato dalla squadra dell'elemosina come merce e nulla più.
La denuncia arriva direttamente dal presidente dell'Enpa, l'ente di protezione animali, Antonio Russi che, tra l'altro, è pure guardia zoofila.
«Purtroppo è una situazione che impone un intervento delle istituzioni. Perché siamo in presenza di bande che arrivano a Rovereto, soprattutto nei giorni di mercato settimanale, con dei furgoni e chiedono la carità portandosi appresso dei cagnolini malmessi. Alla gente si stringe il cuore e quindi li acquistano e i mendicanti, mezz'ora dopo, hanno con sé un altro cane. Ho chiesto al sindaco Francesco Valduga di emettere un'ordinanza che vieti la questua con animali in attesa che il Comune si doti di un apposito regolamento».
La legge italiana, in tal senso, non punisce chi tende la mano in cerca di soldi lungo le strade di una città a meno che non sia accompagnato da minorenni.
«Il sindaco, però, sul suo territorio può impedire a questa gente di chiedere l'elemosina servendosi di cagnolini o gatti o altre bestiole in genere per fare leva sul buon cuore dei cittadini. Il caso dei cuccioli portati dall'estero è emblematico perché si tratta di bestiole trattate malissimo e malate perché non sottoposte ad alcuna vaccinazione. Come detto c'è dietro un giro ampio di accattoni organizzati in maniera professionale che arrivano in città con dei furgoni e cani al seguito e poi se ne vanno via nel pomeriggio».
Al centralino dell'Enpa arrivano telefonate tutti i giorni di lamentele e preoccupazione per la sorte dell'ormai ex amico dell'uomo. «Ho insistito con il sindaco per aprire uno "sportello animali" e, per evitare costi pubblici, mi sono offerto di mettere a disposizione la sede dell'Enpa al centro civico del Brione. Non vogliamo un euro ma solo il via libera del Comune per tenere aperto lo sportello tre giorni in settimana, un posto dove tutti possono presentarsi per avere informazioni o per segnalare quello che non va».
Il tutto in attesa del regolamento sugli animali. «Ho consigliato a Valduga di modularlo sulla falsariga di quello elaborato dall'Anci assieme alla Brambilla».