Partita del cuore a Rovereto, raccolti 18 mila euro
La maglietta rossa dedicata a Oskar Piazza, l'alpinista scomparso la primavera scorsa in Nepal durante il terremoto, è stata firmata da tutti i giocatori. Come se Oskar fosse lì, a giocare accanto a loro per aiutare chi si trova in difficoltà. È stata la solidarietà a vincere, ieri pomeriggio, sul campo del Quercia. La partita del cuore tra la nazionale cantanti e il soccorso alpino trentino ha regalato alle 2000 persone accorse ieri allo stadio un pomeriggio di divertimento e di vicinanza al popolo nepalese. Oltre 18 mila gli euro raccolti: fondi che verranno destinati per la ricostruzione di alcuni ponti tibetani nella zona del Langtang.
È stata una vera e propria gara di solidarietà, quella giocata ieri a Rovereto dove il pubblico delle grandi occasioni non ha mancato di accogliere calorosamente le due squadre. Da una parte gli eroi trentini del soccorso alpino, allenati da un mister di vecchia data come Luciano Gabrielli. Dall'altra i cantanti che con simpatia e tanto cuore sono scesi in campo per sostenere la causa. «Non capita tutti i giorni di giocare in un posto così bello, immersi tra le montagne. Rovereto è una città a misura d'uomo con un paesaggio stupendo», risuona la voce inconfondibile del capitano dei cantanti Enrico Ruggeri. A riscaldarsi accanto a lui il cantautore Luca Barbarossa, presidente della Nazionale. E poi ancora Paolo Belli e il poliedrico Neri Marcorè che si lascia andare a un'imitazione del telecronista Bruno Pizzul. «Quello che avverrà in campo è accessorio, prima di tutto viene la solidarietà e gli spalti gremiti sono una risposta bellissima», afferma Neri.
A bordo campo anche il trentino Nick Casciaro: «È bellissimo giocare finalmente in casa». E tanti altri giovani usciti dai talent show canori. Poi l'entrata in campo accompagnati dai bambini e dalla banda cittadina «Riccardo Zandonai» che ha regalato al pubblico un'emozionate esecuzione dell'inno nepalese. I giocatori in fila, mano nella mano a dei bambini che indossavano una maglietta dal messaggio chiaro: «Insieme per andare lontano».
Dopo il minuto di silenzio a ricordo degli alpinisti scomparsi - oltre a Oskar Piazza anche Renzo Benedetti e Marco Pojer - e della popolazione del Nepal, la tuffatrice trentina Francesca Dallapè ha dato il calcio d'inizio. E da quel momento è stato sport. Perché sarà anche per solidarietà, ma nessuno in campo voleva sfigurare davanti al pubblico del Quercia.
Hanno cominciato bene i volontari del soccorso alpino che in poco tempo si sono portati in vantaggio. Ad aprire le marcature è stato Marco Lazzeri. Poi, sempre per i soccorritori locali, sono stati Nicola Cont e Andrea Panelatti a siglare. Alla mezz'ora della prima frazione il risultato era già 3 a 0 per la rappresentativa trentina. Lo aveva detto, a inizio gara, il mister della nazionale cantanti Sandro Giacobbe che i suoi giocatori erano un po' fuori allenamento: «Ieri sera molti avevano concerti in giro per l'Italia - sorride - ma l'importante è esserci e dare un bel segnale di solidarietà». Poi però, la musica cambia. Punizione pennellata di Enrico Ruggeri e la chioma di Niccolò Fabi ha colpito la traversa. È stato il rapper Moreno con un bel colpo da sotto a guidare la rimonta e, a fine primo tempo, i cantanti erano riusciti a pareggiare: 3 a 3 con un'altra rete del galvanizzato Moreno e un gol firmato da Luca Barbarossa.
Nella ripresa è ancora il «bomber del cuore» Moreno a realizzare con un pallonetto la rete del vantaggio ma allo scadere l'alpinista Marco Cristoforetti riporta in parità il match. 4 a 4 il risultato finale. Ma, come hanno sottolineato gli azzurri del canto, ad aver vinto sono l'amore per la montagna, l'amicizia e la solidarietà. «Un sincero grazie a tutti per la vostra presenza», è il coro unanime.
«Quando la solidarietà chiama la popolazione trentina risponde sempre presente - afferma l'assessora provinciale Sara Ferrari che assieme al collega Tiziano Mellarini ha voluto portare a Rovereto l'iniziativa benefica - Questa partita veicola valori importanti di amicizia e sport». «Sono felice che Rovereto, città della pace, sappia creare occasioni concrete di solidarietà come questa», ribadisce il sindaco Francesco Valduga. Anche la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli ha applaudito l'iniziativa. Al termine della sfida, la maglietta numero 3 col nome di Oskar, autografata da tutti i giocatori, è stata consegnata alla sua compagna Luisa Zappini. «La risposta del pubblico è bellissima - conclude commossa Zappini - Oskar sarebbe felice e orgoglioso di questo grande gesto di solidarietà. Porteremo il nostro aiuto in Nepal per ricostruire alcuni ponti tibetani e risollevare la zona del Langtang dove hanno perso la vita anche gli altri due alpinisti trentini Renzo Benedetti e Marco Pojer e la marchigiana Gigliola Mancinelli».