La zona industriale come una tangenziale

di Nicola Guarnieri

Sarà un Natale con grandi novità viabilitistiche quello che sta per arrivare sulla città. Innanzitutto, l'attesissima bretella Ai Fiori - con l'ultimo bollettino che annunciava l'apertura entro fine dicembre - sarà operativa ben prima del previsto, proprio a ridosso della festa più partecipata dell'anno. E sarà una strada che libererà dalla morsa del traffico Lizzana e Lizzanella che passeranno le festività sotto l'albero senza il disturbo contino dei clacson e dei freni. La giunta, ovviamente, in attesa del taglio del nastro sta lavorando per evitare di spostare l'ingorgo da una parte all'altra dell'urbe. E ieri, non a caso, ha messo su nero bianco due interventi indispensabili per cercare di rendere fluida la viabilità soprattutto in un periodo di corsa sfrenata allo shopping.

Certo, una spinta in tal senso l'ha portata l'IperOrvea che darà in pasto ai clienti i nuovi scaffali alla rotatoria della Metalsistem prima che Gesù Bambino raggiunga la culla. Nella pratica, dunque, nel prossimo mese si lavorerà alacremente per creare una sorta di piccola tangenziale interna che, dalla caserma dei pompieri in via Abetone, porterà i veicoli a Sud infilandoli in zona industriale.

Le rotonde in arrivo sono due: la prima in viale dell'Industria all'incrocio con viale Caproni - punto delicato e a perenne rischio incidenti - e l'altra in piazzale Degasperi. «Saranno interventi che consentiranno di sfruttare questa arteria come strada di scorrimento visto che è larga e accoglie già una pista ciclabile e un percorso pedonale in sicurezza con tanto di siepe. - spiega l'assessore Carlo Plotegher - Le due rotatorie chiaramente serviranno anche per incanalare i mezzi in entrata e in uscita dall'Orvea ma quello che più ci preme è dare continuità alla bretella Ai Fiori e portare il traffico fuori dalla zona Sud della città».

E l'altra bretella annunciata da tempo, la Mira? «Di quella discuteremo nella prossima seduta di giunta ed è una strada che pagherà la Provincia». Si tratta di un segmento lungo 700 metri tra il colle dei Lavini e la Favorita, un'opera che, però, in questo momento appare meno prioritaria rispetto al serpentone della zona industriale.

Tornando ai due rondò di viale dell'Industria e viale Caproni, lo studio è stato condotto in maniera inedita: assieme ai progettisti e ai tecnici, infatti, hanno espresso un parere sulle dimensioni e il posizionamento del manufatto anche gli autisti dei camion, Tir in particolare. La manovra dei «bisonti», d'altro canto, è fondamentale per evitare di rattoppare il prodotto una volta finito. Le rotatorie, dunque, avranno un diametro di 30 metri, sufficiente per snellire la circolazione e non obbligare i conducenti a «giochi» di controsterzo assurdi che rallenterebbero il flusso. Questa soluzione può apparire come un tampone in attesa della tangenziale vera ma, almeno sulla carta, è molto di più. Perché pur non risolvendo gli ingorghi della statale del Brennero a ridosso di piazzale Orsi funzionerà davvero come una variante interna che solleverà il tratto Sud di via Abetone e due quartieri da anni in lotta con smog e «lumache» su ruote.

Tolto questo tappo, toccherà poi al riordino della parte alta di via del Garda, tra la Lidl e l'Orvea 2000. «Abbiamo dato tre mesi di tempo all'Orvea per definire gli spazi che darà al Comune. E qui, oltre ad allargare via Porte Rosse per renderla a doppio senso di marcia, ci sarà un'altra rotatoria per sgravare i residenti di via Benacense II. D'altro canto, con la bretella Ai Fiori e lo snellimento di viale dell'Industria, la Rivana sarà declassata da statale a via comunale».

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