Si è spento a Rovereto il sorriso buono di Beppe
Il direttore del Punto d'Approdo, Giuseppe Piamarta, è scomparso a 51 anni. Ha lottato per mesi con una malattia che non perdona
Sono arrivati uno ad uno, attirati da un richiamo silenzioso e non concordato alimentato solo dall’affetto e dalla stima. Si sono trovati così, senza saperlo, tutti insieme in via Valbusa, alla sede del Punto d’Approdo. Non era giornata di lavoro ma qualcosa li ha portati lì, con gli occhi velati dalle lacrime trattenute a stento e il pensiero che dopo aver girovagato per ogni anfratto dell’universo ideale li ha condotti alla cooperativa dove operano. Per tutti è stato un abbraccio spontaneo all’amico, al collega, al capo strappato alla vita troppo in fretta.
Giuseppe Piamarta, 52 anni non ancora compiuti, se n’è andato nella notte, a casa sua, accanto alla moglie e ai figli, anche l’ultimo adottato arrivato a Borgo Sacco dalla lontana Cina. Fino a poche ore prima aveva lavorato, come al solito. Poi la malattia, una brutta malattia, se l’è portato via in silenzio. A quel male, però, aveva opposto resistenza. A suo modo: condividendo non la sofferenza ma la voglia di affrontarlo insieme agli altri in quella grande famiglia allargata che è il Punto d’Approdo. Una cooperativa sociale che incarna in tutto e per tutto i valori veri della cooperazione, che fonda il mestiere, quello buono per portare a casa lo stipendio, con la voglia di aiutare e aiutarsi.
Beppe era così e il risultato è che, come detto, senza telefonarsi o darsi un appuntamento ieri mattina in Valbusa c’erano tutti. E insieme hanno comunicato la notizia dell’addio di Giuseppe, atteso ma non così in fretta, alle ospiti dell struttura, quelle donne in difficoltà che non cuore di Rovereto hanno trovato una casa ma soprattutto il calore umano.
Questa sera, nella chiesa di Santa Caterina, ci sarà la messa e si reciterà il rosario per Beppe Piamarta. Domani alle 16, poi, l’ultimo saluto sempre al Borgo con i funerali e quindi la sepoltura al cimitero di Sacco.