Accattoni molesti a Rovereto Intervengono le forze dell'ordine
Allarme per l'accattonaggio molesto nel centro storico di Rovereto dove sabato mattina, intorno alle 11, sono stati anche chiamati i carabinieri.
A segnalare ai militari la presenza di un uomo che chiedeva denaro ai passanti con modi molto bruschi, al limite dell'intimidazione, Ornella Guerra, roveretana. «È successo in via Stoppani - racconta -. Stavo camminando verso via Garibaldi, quando questo ragazzo di colore, alto e vestito molto bene, mi si è avvicinato dicendo "dammi qualcosa". Io non gli ho dato proprio niente, e sono andata oltre, ma poi ho sentito che si rivolgeva ad una signora anziana che camminava dietro di me. Quando mi sono girata, ho visto che l'aveva anche presa per il braccio chiedendo anche a lei insistentemente dei soldi. Quando gli ho detto di lasciarla stare lui si è messo il dito davanti alle labbra e mi ha detto: "Tu devi stare zitta". Allora ho chiamato i carabinieri».
L'episodio di ieri mattina riportato da Ornella Guerra è, di per sé, poca cosa. Ma è solo un piccolo esempio di un fenomeno, l'accattonaggio molesto, che ha avuto una recrudescenza negli ultimi mesi. Una percezione diffusa, soprattutto in centro storico, che trova riscontro concreto nei dati in possesso della Polizia locale di Rovereto, che maggiormente ha il polso del fenomeno. «È abbastanza comune che i questuanti aumentino in vista del Natale. Episodi come quello di questa mattina (ieri, ndr ) non sono per fortuna frequenti». «Rivoglio la mia città come era una volta - lancia l'appello Ornella Guerra -, quando mi dimenticavo le chiavi dell'auto sulla portiera e dopo una giornata intera tornavo al parcheggio ed era ancora tutto lì. Una sicurezza, mi spiace doverlo dire, che abbiamo perso».
La percezione dell'accattonaggio come molestia o, in casi limite, violenza, è personale. La stessa domanda di un obolo può risultare commovente alle orecchie di una persona e fastidiosa o minacciosa a quelle di un'altra. Fatto sta però che l'aumento del numero di questuanti in centro a Rovereto il martedì (per il mercato) ed il sabato è un dato di fatto ed è da attribuirsi, secondo il comando di via Parteli, all'arrivo in giornata dall'area del veronese di ragazzi di origine africana. «Non siamo di fronte ad un vero racket organizzato come accadeva qualche anno fa - spiega la comandante dei Vigili Urbani Fiorella Passerini - ma è certo che queste persone non sono residenti a Rovereto e arrivano in città due volte alla settimana con l'obiettivo di elemosinare. I controlli che abbiamo effettuato nel corso dell'ultimo anno (vedi altro articolo in pagina, ndr ) ci hanno permesso di verifcare con certezza che non si tratta mai di profughi. Tutte le persone fermate e, in alcuni casi, multate, sono stranieri, sia comunitari che extracomunitari, regolarmente presenti sul territorio italiano».