Fondi per Amatrice, consiglieri «tirchi»
Rovereto, l'invito a devolvere il gettone dell'aula raccolto solo da 6 politici su 32 presenti
I consiglieri comunali di Rovereto, a parte qualche eccezione, sono un po' corti di manica.
L'appello del Consorzio dei Comuni trentini di destinare una parte dei gettoni presenza delle sedute politiche per i terremotati del centro Italia, infatti, è stato accolto solo da sei astanti di palazzo Pretorio su 32. Pochi, dunque, anche se la presidente del consiglio Mara Dalzocchio ripete che c'è tempo fino al 31 dicembre per devolvere soldi, si parla di quote da 10 euro, alla causa dei terremotati. In verità, la richiesta di contribuire tutti al fondo di solidarietà istituito ad hoc aveva una precisa data di scadenza: il 21 novembre. «Ma abbiamo deciso di prorogare a fine anno per dare la possibilità a tutti di partecipare», precisa la Dalzocchio.
Certo è che, trattandosi di aiuti a cittadini rovinati dalla furia distruttrice della Natura, ci si aspettava una corsa a dare una mano. Tantopiù che non si parla di decurtazione dello stipendio ma di donazione di gettoni legati all'attività politica. Un di più, insomma, che certo non contribuisce al salario abituale. Invece, come detto, la generosità è rimasta rintanata in un cassetto.
Alla chiusura del mese scorso, per capirci, la somma raccolta dalla segreteria generale da infilare nel «porcellino» per le popolazioni dell'Italia Centrale messe in ginocchio dal sisma della scorsa estate è arrivata solo a mille euro.
A credere nell'iniziativa sono stati solo sei consiglieri comunali e, tra l'altro, la metà (500 euro) arriva da una sola persona, proprio la presidente, ed esponente della Lega Nord, Mara Dalzocchio.
In termini percentuali l'esigua entità del fondo di solidarietà targato piazza del Podestà è ancora più marcata se si considera che nel solo mese di novembre, per sette sedute del civico consesso (ogni consigliere riceve 100 euro a sera) il Comune ha speso 16.492 euro lordi (15.200 in gettoni e il resto in tasse, l'Irap nello specifico). In termini meramente di moneta sonante, hanno dato di più i dipendenti comunali che, rispetto ai consiglieri, si sono davvero decurtati lo stipendio e non hanno pescato tra le indennità legate all'attività politica. I quasi 500 lavoratori pubblici, infatti, hanno messo insieme 1.250 euro ai quali l'amministrazione ne ha aggiunti altrettanti per staccare un assegno da 2.500 euro in favore dei terremotati di Marche, Abruzzo e Lazio.
«Alla prossima conferenza dei capigruppo - ricorda Mara Dalzocchio - ricorderò ai colleghi consiglieri comunali che l'iniziativa è ancora aperta e li stimolerò a devolvere qualcosa per gente molto più sfortunata di noi, che ha perso tutto a causa del terremoto».
Forse l'atmosfera natalizia, ammesso che si convochi ancora il consiglio comunale per poter, appunto, donare il gettone, spingerà gli esponenti politici del popolo roveretano ad aprire i cuori e i portafogli ma, per il momento, la risposta è stata un po' freddina. E pensare che tutti i 32 consiglieri erano informati del fondo di solidarietà dal 2 novembre quando hanno ricevuto la lettera dalla presidente. Che, come detto, indicava la data ultima per aderite al progetto di aiuto nel 21 novembre. La chiusura era stata poi prolungata al 30 dello stesso mese ed ora, per venire incontro alle inevitabili distrazioni dei lavori d'aula e delle imminenti festività, prorogata a San Silvestro, giorno in cui si saluterà l'anno vecchio.