Altro temporale e ancora allagamenti sulle strade
Mentre si discute su come correre ai ripari dopo gli allagamenti dei giorni scorsi che hannocreato seri disagi anche al traffico a Rovereto, poco fa l'acqua ha invaso di nuovo alcune strade (nella foto di Gianni Cavagna la rotatoria alla Favorita) in seguito a un nubifragio.
Le vie del centro storico di Rovereto, ieri mattina, erano ancora sporche di fango.
Sulla pavimentazione in porfido si notavano le scie lasciate da ramazze e pulitrici dopo ore di lavoro per togliere il fango smosso dal violento temporale di domenica mattina all'alba. Alcuni negozianti stavano ultimando di ripulire i locali, mentre i titolari della gelateria «Storie di latte» in via Rialto hanno dovuto appendere un cartello ( nella foto ) per avvisare i clienti che a causa dei danni provocati dal maltempo il locale, per ora, non riaprirà. Eppure con il sole di nuovo caldo e la tranquillità del lunedì mattina era difficile immaginare il delirio che si era scatenato soltanto ventiquattrore prima. Ma l'assessore ai labori pubblici del Comune, Giuseppe Graziola , sostiene che a situazioni come queste purtroppo ci si dovrà abituare: «Dobbiamo imparare a convivere con questi fenomeni, saranno sempre più frequenti per via del clima che sta cambiando, e quindi puntare sulla prevenzione».
Duecentosedici vigili del fuoco volontari di sedici corpi della Vallagarina, oltre ai colleghi arrivati in aiuto dal distretto di Mezzolombardo, hanno risposto a più di trecento richieste d'aiuto arrivate alla centrale operativa dei pompieri in una domenica iniziata con quasi centodieci millimetri di pioggia caduti in due ore.
Appena si è capito che la situazione era critica, tutti i volontari hanno risposto alla chiamata ed hanno dato il loro contributo, in particolare verso la città di Rovereto: qui si sono concentrati forse di effetti più gravi della perturbazione, certamente sono stati i più numerosi vista la maggiore densità abitativa della città e le diverse urgenze che si sono create. C'erano cantine e locali allagati, smottamenti, vani degli ascensori pieni d'acqua, appartamenti allagati. Un po' tutti i comuni della Vallagarina sono stati comunque colpiti dalla furia scatenata dalla natura, in aggiunta alle emergenze ordinarie che non sono comunque mancate: dagli interventi tecnici al supporto elicotteri, tanto per fare qualche esempio.
Una menzione particolare i colleghi del distretto lagarino la vogliono fare ai volontari del distretto di Mezzolombardo che, in accordo con l'ufficiale di turno dei vigili del fuoco di Trento Mario Borzaga, con l'ispettore Matteo Cattani e con l'unione vigili del fuoco della Vallagarina, hanno contribuito ad abbassare quella soglia di chiamate di emergenza su Rovereto che di buon mattino aveva toccato la soglia delle duecento pendenti in attesa di soccorso. I pompieri della Vallagarina hanno messo in moto 49 mezzi e attivato 64 pompe. Da Ala a Besenello, da Trambileno a Nogaredo e via dicendo. Hanno lavorato senza sosta per liberare da acqua e fango. E dopo di loro è toccato ai proprietari continuare, armati di stracci, secchi e bastoni per pulire vetrine e pavimenti. E il mattino seguente, ossia ieri, fare avanti e indietro dal Crm per smaltire i rifiuti.
Il Comune di Rovereto ha fatto la sua parte, mandando in strada le spazzatrici e, ieri mattina, una squadra che ha girato la città per rimuovere la ghiaia portata in giro dal temporale. Ma in alcuni casi quest'ultimo intervento ha peggiorato le cose: «Domenica sera ero venuto in negozio appositamente per pulire la vetrata - racconta Giampietro Vecli , titolare dell'omonimo negozio in via Mazzini - e questo pomeriggio (ieri, ndr ) quando sono tornato per aprire ho scoperto che con la spazzatrice hanno sporcato tutto di nuovo. Probabilmente non hanno usato acqua a sufficienza e hanno buttato in giro il fango. Io capisco che ci sia stata una vera bomba d'acqua sulla città, ma poi non puoi aumentare il danno perché non sai come. intervenire: ci sarà qualcuno che segue i lavori e dà indicazioni al riguardo».
«Dov'è possibile miglioreremo - commenta l'assessore Graziola -. Certo una simile perturbazione non poteva non mettere a dura prova il sistema della rete fognaria, che peraltro è efficiente in città. Il prolungato periodo di siccità ha reso il terreno poco drenante e l'acqua si è riversata su strade e piazzali. Stavamo ragionando con i tenici comunali per capire se si possono collocare caditoie aggiuntive nella zona tra via Scuole e via Roma, che teniamo sotto controllo da parecchio tempo. L'intervento di arredo urbano della passata amministrazione, lo dico senza voler fare polemica, probabilmente ha complicato l'andamento delle pendenze e il deflussio delle acque meteoriche su queste vie. Ora cercheremo delle soluzioni».
Gli operai del Comune in queste ore stanno cercando di liberare tutte le caditoie. «Sono più di mille - fa notare Graziola - quindi se qualcuno davanti a casa le vedesse ancora ostruite, liberandole dimostrerebbe una forte sensibilità civica. Il Comune non chiede nulla al riguardo ma, dal momento che pare sia in arrivo un'altra forte perturbazione, questo sarebbe fare prevenzione».