Una strada da 30 all'ora scambiata per una pista
L’investimento in via Unione rilancia la pericolosità di quella strada
L’assurdo investimento di sabato pomeriggio in via Unione - che vede Gianni Claudio Broz lottare per la vita nel reparto di rianimazione dell’ospedale Santa Chiara di Trento - rilancia la pericolosità di quella sorta di autostrada che collega San Giorgio con Borgo Sacco. È vero che l’incidente è stato alquanto anomalo con una macchina che addirittura è finita sul marciapiede. Ma la colpa è sempre dell’eccessiva velocità su un’arteria urbana che, per altro, da codice della strada sarebbe limitata ai 30 chilometri orari. Eppure si corre. E si tratta di una via che passa davanti ad una scuola elementare.
Sulla sicurezza, denunciata più volte dai residenti, interviene non a caso il consigliere comunale dei Verdi (quindi di maggioranza) Ruggero Pozzer.
«A fine 2015 producevo un’interrogazione e durante il 2016 in discussione consigliare riproponevo nuovamente il tema chiedendo l’installazione di ringhiere protettive sui marciapiedi. Non desidero assolutamente affermare il demagogico “io lo avevo detto” ma confido che le proposte tecniche che avevo allora avanzato siano finalmente realizzate al più presto. Si tratta di realizzare la messa in sicurezza dei marciapiedi con l’innalzamento del bordo, la posa di guard rail e protezioni, dissuasori fissi compatibili con il traffico di mezzi pubblici, aiuole spartitraffico, segnalazioni luminose, autovelox, speed check fissi, limitatori di velocità».
Il tema, per altro, non è affatto nuovo. Due anni fa, infatti, il rischio arrotamento in via Unione l’aveva sollevato l’allora consigliere circoscrizionale del Patt Andrea Dario Tomasoni.
«Ho più volte segnalato la scarsa visibilità per la mancanza di recinzione protettiva a maglie fitte. Era già emerso anche il problema della velocità delle autovetture su via Unione e l’annesso piazzale di San Giorgio. Purtroppo negli ultimi anni non è stato fatto nulla per rimediare ad una situazione pericolosa».
Ma in zona non mancano altri punti rischiosi, ad iniziare dall’attraversamento al «Tombone» sul finire di via Zeni e l’attraversamento tra via Macello e via Balista: «Quest’ultimo punto - aggiungeva Tomasoni - negli orari di punta è sempre pieno di studenti. Grazie all’amministrazione passata e a quella attuale si è riusciti a mettere delle barriere-transenne, che però sono ancora troppo corte per imbrigliare il flusso di studenti che a volte finisce sulla strada».
E gli incidenti, fino a sabato fortunatamente non gravi, sono stati tanti. Tant’è che Tomasoni proponeva lo spostamento delle strisce pedonali nel lato lungo del piazzale e non a ridosso della curva: «Gli attraversamenti sul piazzale di San Giorgio e su via Unione costituiscono un pericolo per il pedone. L’attraversamento mancante di fronte alla farmacia garantirebbe maggiore sicurezza per i pedoni su via Unione».
E adesso si fanno i conti con un altro sinistro importante che vede un uomo di 67 anni in fin di vita con la sola colpa di aver fatto una passeggiata con la moglie sul marciapiede. La donna, Lucia Baldessarini di 57 anni, fortunatamente si riprenderà presto.