Lascia la pescheria dopo 55 anni di lavoro
L’ex ministro Elsa Fornero sarebbe orgogliosa di lei. Perché è rimasta al suo posto di lavoro fino al compimento dei 75 anni di età, che festeggia proprio oggi. E senza battere ciglio, fedele al suo bancone ma soprattutto ai suoi clienti, Ma l’attaccamento al mestiere è, di fatto, un atto d’amore anche per la sua città che ha contribuito a crescere, a mutare nei gusti e nella sfida del commercio. Lei si chiama Fulvia Tognotti ed è quella che ha portato il pesce a Rovereto, che ha convertito centinaia di massaie lagarine ad abbandonare, almeno saltuariamente, la carne per cucinare orate anziché scampi, rombi piuttosto che cozze. Ha, di fatto, trasformato un paesone in una città, con la bottega solitamente aperta nei grandi centri urbani d’Italia, non certo in Vallagarina. La «Guerriera», come l’hanno ribattezzata amici e parenti, ha aperto la sua prima pescheria in via Baratieri nell’ottobre del 1962, a soli 19 anni. Si trattava di una piccola «botegòta» (come l’ha sempre chiamata) presa in affitto e in quegli anni la giovane Fulvia si recava sino al mercato ittico di Chioggia a rifornirsi di pesce fresco per i suoi clienti. Era il primo negozio del genere che anticipava perfino i supermercati.
Dopo qualche anno, anche il locale accanto era in affitto e lei, col suo carattere da imprenditrice di ultima generazione, pensò bene di ampliare l’attività iniziando a cucinare per la sua clientela degli ottimi fritti misti. Si trattava, anche in questo caso, di avanguardia pura visto che aveva inventato nientemeno che il «take away».
Nel 2000, in accordo col figlio Valter (poliziotto al commissariato di Riva del Garda che nel tempo libero dava una mano in pescheria) Fulvia decise di trasferirsi in un ambiente più grande, in via Piomarta. Comprò anche un furgone-frigo Mercedes con il quale, due volte a settimana (sempre all’alba), si recava al mercato del pesce di Verona dove sceglieva accuratamente la materia prima migliore per i suoi ormai affezionati clienti. Ai quali, oltre che fornire nuove ricette, preparava sughi pronti, insalata di polipo e mista, filetti di orate e branzini gratinati al forno, il fritto misto, le polpette di pesce e molto altro.
Oltre al figlio, collaboravano con lei il fratello Bruno e la nuora Francesca. Bruno, una decina d’anni fa, è andato in pensione, mentre il figlio Valter è venuto a mancare a causa di un male incurabile nel settembre 2009. Nonostante questa durissima prova, la «Guerriera» ha continuato a lavorare nella sua pescheria da sola. Poi, fortunatamente, è arrivato Alberto, il fidanzato della nipote Chiara, che subito ha ereditato la sua passione. Ora, prima di soffiare sulle 75 candeline, Fulvia ha deciso che è arrivato il momento di ritirarsi e godersi pure lei la pensione e ha quindi passato il testimone al giovane Alberto, dopo ben 55 anni di lavoro.