Darwin Day, come difendersi dalle bufale e dalle bolle
Oggi a Rovereto Gianluca Dotti, in prima linea contro le fake news
Il Darwin Day arriva a Rovereto e per l’occasione grazie al Museo Civico questo pomeriggio alle 18 presso bar circolo Paganini si parlerà di «Balle e bolle del web» con Gianluca Dotti, una laurea magistrale in Fisica applicata e un master in giornalismo scientifico, nonché collaborazioni con Wired e l’impegno in prima linea contro le bufale.
Racconta Dotti: «Le “balle” sono le notizie false o falsate che vengono prese e rilanciate sul web, mentre le “bolle” definiscono quei gruppi di utenti che condividono soprattutto quello di cui sono convinti: ci sono processi ormai ben studiati che spiegano come una chiacchera da bar, o una notizia metà vera, diventa una bufala vera e propria rilanciata migliaia di volte». Si tratta di fenomeni in grado di spostare l’opinione di un’enorme massa di persone, e che sono determinanti per l’espressione del libero pensiero. Anche politico: «Ormai le bufale - riprende l’esperto - sono un tema caldo, usato alla grande per screditare gli oppositori politici. Mentre le bolle influiscono sulla campagna elettorale perché i gruppi politici spesso corrispondono proprio a quelle tribù chiuse in cui alcune notizie, spesso false, si diffondono senza verifica. Ecco che i numeri che circolano, per esempio per quanto riguarda gli immigrati o anche altri settori, sono ben lontani da quelli veri. Va poi detto che in campagna elettorale il numero di bufale è aumentato moltissimo».
Smascherare le “fake news”, d’altra parte, richiede un sano scetticismo unito a voglia di indagare. «Alcune delle bufale di cui mi sono occupato - prosegue Dotti - sono assurde, come quella che sosteneva che l’Isis voleva sterminare i gatti, oppure la pubblicità di un miracoloso clistere purificante al caffè del costo di 100 dollari, la teoria per cui si deve stare il più possibile a contatto con il suolo, o anche il caso dei cani autistici perché vaccinati». Ed è curioso che vi sia una marea di gente che utilizza tempo, energie e risorse, per correre dietro alle teorie più strampalate e assurde. «La crisi del principio di autorità - spiega Dotti - tocca anche la comunità scientifica che, a detta di alcuni, sarebbe in mano alle lobby che lavorano per conto, per esempio, di Big Pharma, il nemico. Emblematico è per esempio il caso dei vaccini che, è stato dimostrato, hanno debellato le epidemie e hanno poche e rare controindicazioni, eppure sono aspramente contestati tanto che adesso la percentuale di popolazione coperta è sotto la soglia di immunità di gregge che protegge anche chi non può vaccinarsi». «Dando per scontato - conclude l’esperto - che i genitori vogliono solo il meglio per i propri figli, va sottolineato che tra i no-vax, oltre a chi è convinto, vi sono quelli che hanno un tornaconto economico, tra cui chi promuove esami prevaccinali, avvocati che difendono le famiglie colpite, chi organizza donazioni, alcune ong che raccolgono fondi, i siti che collezionano visite, le scuole che ospitano i bimbi non vaccinati».