Mariano Modena, una vita al servizio del commercio
Ha dedicato la sua vita alla famiglia e alla comunità, e la sua morte lascia un vuoto enorme nella fitta rete di relazioni e solidarietà che aveva costruito.ù
Mariano Modena, 62 anni, da sempre una figura di riferimento a Rovereto e nella Vallagarina: per anni è stato presidente dell’Unione commercio e turismo di Rovereto e della Vallagarina e in tante occasioni si è battuto in difesa dei piccoli commercianti, per una città più viva e più a misura d’uomo. «I nonni venivano da Sabbionara d’Avio - ricorda il figlio Roberto - e si sono trasferiti a San Giorgio, a Rovereto, quando mio padre era ancora piccolo».
Modena aveva cominciato a lavorare nel settore degli alimentari appena 15enne, prima collaboratore di Arnaldo Cavagna, e poi dal 1978 imprenditore e titolare in via Garibaldi ed in via Paoli, con l’amico e socio Sergio Piccoli. «Si trattava di imprese familiari in cui lavorava anche la mamma, che davano attenzione alle piccole cose», riprende ancora Roberto, commosso.
Quelli che lo conoscevano possono confermarlo: Mariano non si tirava mai indietro, né quando si trattava di impegnarsi in difesa dei commercianti, né per la sua famiglia, mettendo la sua enorme esperienza a disposizione del figlio Daniele, che dal 2011 gestisce il bar Tiffany a Rovereto. «Mio padre Mariano - aveva detto a suo tempo proprio Daniele - mi ha sempre insegnato che senza sacrifici non si hanno soddisfazioni». Mariano Modena non era tipo da risparmiarsi: non lo ha fatto neanche quando l’amico Marco Zenatti gli chiese di candidarsi all’interno della lista Rovereto Progetto Città durante la campagna elettorale per le comunali del 2015.
Ma era nell’Unione commercio e turismo che Modena aveva lavorato con grande serietà e determinazione, per portare avanti le istanze degli imprenditori alle prese con logiche di consumo spesso discriminanti. Per questo, «aveva sempre difeso i piccoli commercianti che vengono penalizzati dalla grossa distribuzione, evidenziando con grande lungimiranza meccanismi che poi si sono puntualmente realizzati», riprende il figlio Roberto. Tra le tante battaglie, anche a livello istituzionale, quella contro le aperture domenicali o il rischio di trasferimento del mercato dal centro. «Aveva una grande sensibilità su questi temi, e aveva a cuore il benessere della comunità a cui apparteneva», aggiunge Roberto. Forse la sua era un’etica del lavoro di vecchio stampo, ma ci teneva davvero a che il centro di Rovereto fosse un luogo vivo e pieno di attività, con tante opportunità di sviluppo per chi avesse voglia di impegnarsi sul serio.
Oltre al lavoro, si dedicava alla famiglia: tra i momenti felici, la nascita delle due nipotine, per cui era un «nonno fantastico». Purtroppo ancora alcuni anni fa aveva avuto i primi problemi di salute, che aveva affrontato con coraggio e determinazione, e che gli avevano comunque permesso di condurre una vita attiva, anche dando una mano presso il Caseificio di Sabbionara, dove, nonostante le terapie, si è dato da fare fino a pochi mesi fa. Purtroppo, qualche tempo fa il male si è fatto più aggressivo e l’altra notte Mariano è venuto improvvisamente a mancare.
A tutta la famiglia, ed in particolare alla moglie Rosanna e ai figli Roberto e Daniele, va l’abbraccio della città. I funerali si svolgeranno venerdì 30 marzo alle ore 10, dalla Chiesa parrocchiale di S. Giorgio. Domani alle 18.30 nella chiesa di S.Giorgio si terrà il Rosario.