Pronto soccorso di Rovereto in arrivo il secondo medico
Il pronto soccorso di Rovereto avrà un secondo medico per il turno di notte. Forse sarebbe meglio usare il condizionale per annunciare questa novità emersa martedì scorso durante un incontro tra l’Azienda provinciale per i servizi sanitari ed i rappresentanti sindacali, perché tra il dire ed il fare c’è di mezzo la procedura burocratica necessaria per espletare il concorso (già indetto) per adeguare l’organico del reparto.
Quello che arriva dall’Apss però sembrerebbe un segnale positivo per quel che concerne la riorganizzazione, oltre che una novità assoluta per il pronto soccorso del Santa Maria del Carmine dove di notte (vale a dire tra le 20 e le 8) da sempre è di turno un solo medico. Il mese scorso i sindacati si erano attivati di fronte alla richiesta fatta ai medici dell’emergenza di coprire anche la pronta disponibilità notturna per i cosiddetti trasporti secondari, ovvero per i trasferimenti dei pazienti tra ospedali.
Gli stessi medici del reparto avevano firmato una lettera in cui esprimevano la loro preoccupazione per l’ulteriore carico di lavoro comunicato dall’Azienda con una circolare che indicava il primo marzo come data di inizio della reperibilità. Ed al loro fianco si era mosso anche il consigliere provinciale del Movimento 5 stelle Filippo Degasperi, che ha presentato un’interrogazione specifica al Consiglio provinciale.
Ebbene martedì, nel corso dell’incontro, «la segnalazione è stata accolta e condivisa» spiega il dottor Romano Nardelli , primario di pneumologia ad Arco e rappresentante sindacale Anaao di medici e dirigenti del Sistema sanitario nazionale.
«C’è stata un’attenzione condivisa da parte dell’Azienda sanitaria su questo aspetto che ha portato alla sospensione della circolare che istituiva la pronta disponibilità notturna per i medici del pronto soccorso e la decisione di risolvere in maniera più strutturale il problema di riorganizzazione del pronto soccorso di Rovereto». Concretamente quindi per il momento l’Azienda non chiederà ai medici dell’emergenza di garantire anche la copertura notturna dei trasporti tra ospedali, in attesa che l’organico torni ad essere adeguato. «È un tentativo di risolvere il problema - continua Nardelli - attraverso la modifica del personale medico, che avverrà tramite concorso. Concorso che è già stato indetto, ma che ha bisogno dei tempi tecnici per essere espletato. Quindi il problema potrà essere risolto in tempi relativamente brevi, ma non certo entro il mese di aprile».
Quello che Nardelli in qualità di rappresentante sindacale, ed anche di medico dell’Azienda sanitaria trentina, vuole precisare è che comunque il pronto soccorso, pur con una difficoltà di organico, sta garantendo un servizio adeguato.
«La qualità dell’assistenza e della sicurezza degli utenti è garantita», aggiunge. «Quello che l’Azienda ha prospettato è un miglioramento, una sicurezza in più per gli stessi utenti e per gli operatori che sono sempre in prima linea. È un cambiamento strutturale, perché l’organico del pronto soccorso ha necessità di essere aggiustato».
Il Santa Maria del Carmine nella rete sanitaria provinciale è il secondo ospedale di riferimento ed ha registrato un aumento degli accessi. Tanto per fare un esempio sono 3 mila all’anno i pazienti che vengono tenuti in osservazione breve al pronto soccorso di Rovereto. Lo stesso numero del Santa Chiara, che però ha un organico maggiore.