Rovereto: tutti i nodi dell’ospedale Santa Maria del Carmine
Dai tempi di attesa per una visita specialistica all’organico del pronto soccorso, insufficiente in orario notturno ed in riferimento agli accordi con il Veneto per prendere in carico le urgenze dalla sponda veneta del Garda; dai prossimi pensionamenti multipli in gastroenterologia alla dilatazione dei tempi di attivazione del nuovo centro di emodialisi. E altro ancora. Il «dossier» sull’ospedale di Rovereto elaborato dalla Commissione Politiche sociale del Comune di Rovereto è ampio.
L’attenzione della commissione per lo stato di salute del Santa Maria del Carmine nasce all’indomani dell’approvazione in Consiglio comunale di una delibera (la 43 del 17 ottobre scorso) in cui si dava mandato alle «Politiche sociali» di «approfondire le criticità emerse nel dibattito consiliare, al fine di elaborare, entro 45 giorni, un documento da sottoporre al Consiglio comunale e che sarà oggetto di confronto con gli organi provinciali competenti». I consiglieri della commissione, presieduta da Marco Zenatti, tempistiche a parte, hanno lavorato. Ed hanno prodotto un documento che, sebbene in costante evoluzione in questi mesi per acquisire e fare proprie le novità che man mano arrivavano dall’Azienda sanitaria, che ha in qualche modo «anticipato» alcuni dei temi sollevati, mette in chiaro che i fronti di attenzione da parte della città sul suo ospedale sono molteplici. E alcuni anche urgenti. Un elenco tanto più «autorevole» in quanto redatto a seguito delle audizioni delle associazioni di malati (per esempio i diabetici) degli stessi operatori sanitari (e giova ricordare che a Palazzo Pretorio, oltre allo stesso sindaco Francesco Valduga, oncologo, siedono anche in medici Claudio Cemin, Mauro Previdi, Luigino Pellegrini e Paolo Comper).
Per la prima volta quindi l’amministrazione di Rovereto (sempre che il Consiglio poi ratifichi con il voto quanto prodotto dalla commissione) avrà in mano un canovaccio operativo chiaro e policamente «pesante» al momento di confrontarsi con la Provincia sulle strategie di lungo termine del proprio ospedale. Un ospedale sul quale le voci di «declassamento», «impoverimento» e «tagli» continuano a circolare, e sempre più insistenti.
«L’ospedale Santa Maria del Carmine - si legge nella bozza della commissione - è già stato riconosciuto come centro hub nell’ambito dell’attività sanitaria della Provincia di Trento, per cui deve essere strutturato per poter attuare questo ruolo. Pertanto, anche nell’ottica di migliorare e rendere ancora più efficienti i servizi erogati, con conseguente riduzione della mobilità passiva degli utenti verso strutture sanitarie extraprovinciali, vengono evidenziate una serie di criticità emerse dal confronto con gli operatori e con associazioni di malati che verranno portate ad un tavolo di confronto con l’assessorato alla Sanità e con la dirigenza della Apss.
Pronto Soccorso. Verificare se l’attuale organico medico ed infermieristico sia adeguato per il prospettato potenziamento del servizio notturno, per la notevole mole di accessi, e in considerazione anche di un ulteriore incremento di attività o per convenzioni con territori extraprovinciali o per la variabile dovuta ai flussi turistici.
Chirurgia. Oltre alla garanzia degli interventi di urgenza, valutare con la Apss la pianificazione per destinare alla attuale unità operativa interventi elettivi specialistici di secondo livello. Mantenere la reperibilità dei chirurghi vascolari anche il fine settimana.
Urologia. Valutare se l’attuale attività svolta sia congrua alla richiesta territoriale e se la copertura oraria dello specialista sia sufficiente per svolgere urgenze di mediobasso livello, evitando per queste l’invio in ambulanza a Trento.
Neurologia. Dopo la nomina del nuovo direttore di Trento, valutare la progettualità sulla unità operativa di Rovereto e nello specifico mantenere e rilanciare il ruolo della Neuro-riabilitazione e individuare, in sinergia con la unità operativa di Trento, un settore «super specialistico» da destinare alla unità operativadi Rovereto.
Geriatria. Verificare se l’attuale organico sia medico che Infermieristico sia adeguato alla notevole richiesta di degenze e di attività ambulatoriale.
Pediatria e Neonatologia. Avvenuta la nomina del nuovo direttore, valutare e adeguare il servizio di neonatologia sia a livello medico che infermieristico, in considerazione dell’aumento del numero di parti e del sovraccarico perenne della struttura di Trento.
Ginecologia ed Ostericia. Verificare se l’attuale organico medico, ostetrico ed infermieristico sia adeguato all’aumento di attività, dovuto sia per la chiusura dei punti nascita di Arco e Tione sia per la notevole attività ambulatoriale, soprattutto di screening.
Cardiologia. Adeguare l’organico medico per permettere il ripristino del servizio di cardiologia presso l’ospedale di Arco sia per degenti che per utenza esterna. Considerato l’avvenuto potenziamento dell’organico medico (che si spera stabile), adeguare il personale infermieristico per permettere un aumento dell’attività ambulatoriale verso l’utenza esterna e ripristinare ufficialmente il servizio di cardiologia presso l’ospedale di Arco, valutando anche in quella sede l’organico infermieristico.
Dermatologia. Ripristinare l’organico medico come in precedenza, in considerazione della notevole richiesta di prestazioni ambulatoriali e dell’attività di «piccola chirurgia».
Fisitatria, Fisioterapia e Riabilitazione. Potenziare l’organico medico per permettere l’attività sulle strutture di Rovereto - Arco - Ala. Verificare l’adeguatezza dello spazio degli ambulatori e palestre.
Ambulatorio Diabetologia. Adeguare l’organico medico (si stima la necessità di due medici a tempo pieno e uno a tempo parziale) in quanto il centro antidiabetico di Rovereto è il centro di riferimento regionale per il «piede diabetico».
Nefrologia-Emodialisi. Verificare i motivi del ritardo di attivazione della nuova struttura (dovuti ai problemi giudiziari per l’incidente mortale avvenuto nel cantiere)?
Pneumologia. Le problematiche di organico dell’unità operativa di Arco si ripercuotono sul servizio di consulenze e sull’attività ambulatoriale erogate a Rovereto, che spesso vengono temporaneamente sospese o drasticamente ridotte.
Gastroenetrologia. Nei prossimi mesi si registrerà una notevole riduzione dell’organico medico per una serie di pensionamenti. Occorre sapere se sono già stati predisposti concorsi per assunzioni definitive.
Apperchiature Diagnostiche. Alcune unità operative e servizi ambulatoriali necessitano delle sostituzione o adeguamento di apparecchi di diagnostica di primo livello (ad esempio gli ecografi).